Nuovo stadio della Roma - Rampelli: “Sarebbe un mostro urbanistico, club trovi un’altra area”

Nuovo stadio della Roma - Rampelli: “Sarebbe un mostro urbanistico, club trovi un’altra area”
Ieri alle 20:09Altre notizie
di Maurizio Rasa

Stefano Rampelli, Vicepresidente della Camera dei Deputati e esponente dei Fratelli d'Italia, ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito ai disordini avvenuti a Pietralata questa mattina. Ecco le sue parole riportate dall'Ansa:

“Tanto tuonò che piovve. Tutti sanno fin dal principio che l’ipotesi Stadio a Pietralata porta con sé problemi di impatto ambientale, viabilità e traffico, incompatibilità con l’adiacente Ospedale Pertini, di presenza traumatica di un quartiere ad alta densità abitativa che di tutto ha bisogno fuorché di uno stadio con una presenza di 70mila persone a partita. Tutti sanno che i cittadini della zona e i comitati di cui sono espressione hanno manifestato da subito la loro contrarietà”.

“Legittime dunque le loro proteste attraverso la resistenza passiva inscenata davanti alle ruspe, legittimo e doveroso è stato anche l’intervento delle forze dell’ordine, che non hanno effettuato alcuna aggressione, ma semplicemente provato a trascinare via i manifestanti sdraiati in terra finché glielo ha chiesto il Campidoglio. Quando è venuto meno questo ordine la polizia ha rinunciato all’azione. Paradossale che parlamentari della sinistra siano talmente strabici che, invece di prendersela con Gualtieri finché non ha tirato i remi in barca, se la prendano con Piantedosi”.

“Faccio ancora una volta un appello al Sindaco, sapendo che esiste una disponibilità dell’AS Roma al riguardo: a Pietralata nessuno vuole questo stadio, dunque perché violentare il territorio quando un altro quartiere -Tor Vergata- spalanca le porte a questa infrastruttura? A Pietralata si profila un mostro urbanistico, mentre a Tor Vergata sussistono tutte le condizioni per fare lo Stadio: la cattedrale nel deserto della Vela di Calatrava, le opere già realizzate per la mai conclusa Città dello Sport, spazi sterminati che aspettano di essere riempiti, collegamenti utili per il raduno dei giovani con Papa Leone XIV e, soprattutto, il consenso dei cittadini e del Municipio, purtroppo defraudati dell’Expò universale 2030”.