Lippi: "Impossibile sorprendersi della qualità di Totti. Non rimpiango nulla del calcio italiano"

04.12.2012 12:34 di  Gabriele Chiocchio  Twitter:    vedi letture
Fonte: Radio IES
Lippi: "Impossibile sorprendersi della qualità di Totti. Non rimpiango nulla del calcio italiano"
Vocegiallorossa.it
© foto di Alberto Fornasari

Intervenuto sulle frequenze di Radio IES, l'ex CT della Nazionale Campione del Mondo 2006 Marcello Lippi ha parlato di alcuni temi riguardanti il nostro campionato e la Roma:

Sulla Serie A.
“Sta confermando le mie aspettative: la Juventus e il Napoli sono le protagoniste, l’Inter è partita bene, il Milan in quel grande rinnovamento, ha avuto qualche problema e ora si sta ritrovando. Il calcio delle critiche e delle polemiche non lo seguo, non mi interessa”.

Sulla Roma.
“Ha una squadra molto nuova: insieme a squadre come Inter, Napoli e Milan, ci sono anche i giallorossi e la Lazio”.

Del Piero.
“Credo che sia stata una sua scelta. Si è chiuso un rapporto e ha voluto fare un po' come me che volevo fare una cosa completamente diversa. Io ho scelto la Cina, lui l’Australia”.

Su Totti.
“Non è rimasto solo lui, c’è anche un altro campione come Perrotta. Quando parlo con Totti e Del Piero, non ho mai la sensazione che possano smettere di giocare. Secondo me non ci hanno ancora pensato”.

Sorpreso dalla stagione del capitano giallorosso?
"No, come si fa a sorprendersi della qualità che mette in campo. Nessuna sorpresa”.

Sui talenti classe ’92 in serie A?
“Sono dei grandi campioni che non dipendono dall’arrivo di stranieri in Italia. I talenti nascono, poi dipende dai campioni che ci sono in squadra: per esempio nel Milan l’esplosione di El Shaarawy dipende dal fatto che Ibrahimovic è andato via, altrimenti non ci sarebbe stata”.

Cosa rimpiange del calcio italiano?
“Assolutamente niente. Ci sono stato per tanti anni e mi sono tolto tante soddisfazioni culminate con la vittoria del mondiale di Germania”.

Il suo numero 10 preferito?
“Sicuramente Del Piero, perché abbiamo vissuto 10 anni di carriera insieme e ho visto la sua crescita professionale e umana. Zidane invece è il più grande calciatore che mi è capitato di allenare insieme a Ronaldo… non quello attuale, ma il fenomeno”.