Le fasce sono il problema: ecco i nomi nuovi
La sconfitta con il Milan, arrivata pochi giorni dopo quella maturata con il Genoa, ha acceso le polemiche intorno a Luis Enrique. Rivoluzionario o inadatto? La critica si divide, il tifo si spacca tra coloro che credono ancora nello spagnolo, e chi invece è pronto a metterne in discussione il futuro. Rivoluzione è la parola chiave, perché di questo si è più volte parlato riferendosi all'asturiano. Una rivoluzione nel gioco, nella filosofia di calcio, nella gestione degli uomini. Ci si chiede allora se i risultati negativi arrivati finora, siano frutto di un adattamento che richiede tempo per essere metabolizzato, o sia il frutto di una confusione dell'allenatore, che sabato schiererà la dodicesima formazione in altrettante gare. Prima di lui, allenatori che sono rimasti nella storia giallorossa, non hanno però fatto meglio nella stagione d'esordio. Il “mago” Herrera nel 1968 e il “barone” Liedholm nel ‘73-74 si presentarono entrambi con 11 punti nelle prime nove giornate, ovviamente nel caso di Herrera contando le vittorie con 3 punti e non con 2 come si faceva al tempo. Non fece molto meglio Eriksson che conquistò 10 punti nei primi 9 turni nella stagione ‘84-‘85. Luciano Spalletti, tecnico a cui spesso i giocatori della Roma hanno accomunato Luis Enrique, nella sua prima stagione totalizzò un punto in più rispetto all'asturiano Solo Zeman partì bene, con 16 punti nel ‘97-‘98 (a 18 squadre) con 4 vittorie, 4 pareggi e 1 sconfitta. Insomma, Luis Enrique è in buona compagnia.
Nomi nuovi – La difesa appare al momento il problema più urgente da risolvere. Dei quattro centrali, Juan e Kjaer sono out per infortunio, obbligando Enrique a schierare Burdisso ed Heinze. I due tra l'altro hanno finora dimostrato di essere i più affidabili, e sicuramente la coppia più affiatata. Il problema rimane sulle fasce. Josè Angel è in piena fase involutiva: ad inizio stagione sembrava la grande rivelazione del mercato giallorosso, adesso sta mostrando limiti di personalità e sotto il profilo tattico. Le qualità tecniche sono indubbie, ma il giocatore sta faticando ad ambientarsi. Una valida alternativa, in vista del mercato invernale, potrebbe essere rappresentata da Joan Capdevila, ex Atletico Madrid e Villareal, oggi al Benfica. Ma con i portoghesi le cose non vanno, e lo spagnolo è deciso ad andar via, come confermato oggi dal suo agente: “Ho parlato nuovamente con il Benfica e mi hanno detto di essere disponibili ad una partenza di Joan a gennaio. Ciò che sta succedendo a Lisbona è davvero inspiegabile, ma Capdevila è un professionista esemplare e con molta esperienza internazionale, che può far comodo a molti”. Chissà che Sabatini non abbia già alzato la cornetta. Una telefonata da Roma potrebbe arrivare anche a Franco Zavaglia, procuratore di Ezqeuiel Schelotto, l'esterno italo argentino protagonista di un ottimo inizio di stagione con l'Atalanta. Schelotto potrebbe essere l'uomo giusto per la fascia destra giallorossa, per ora coperta non benissimo da Rosi e molto male da Cassetti. Il procuratore per ora non si sbilancia: “Schelotto alla Roma? Non saprei cosa dirle, nessuno della dirigenza romanista mi ha, al momento, contattato. Una sua partenza a gennaio? Non lo so, vedremo. E’ presto – ha spiegato Zavaglia a forzaroma.info - per parlare di mercato, l’unica cosa che posso dirle è che Ezquiel è felice di essere un giocatore dell’Atalanta”.