Europa League, passano tutte le italiane
JUVENTUS-STURM GRAZ 1-0: C'è voluta la solita magia di nonno Del Piero per mettere tranquillità alla rimaneggiatissima Juventus e consentirle di battere lo Sturm Graz, conquistando il passaporto per l'Europa League. Obiettivo centrato, dunque, ma il gioco ancora non c'è, per lo meno quello che vorrebbe vedere Del Neri. Solo nella ripresa, dopo il vantaggio e con spazi più larghi, si è vista qualche trama decente. Non è esattamente tranquillizzante in vista dell'esordio in campionato tra quattro giorni a Bari. Oltretutto è uscito Amauri per una contrattura e Del Neri rischia di non avere partner centrali per Del Piero. Lo ha fatto per un tempo Martinez, con discreti risultati, ma può non bastare. Le note liete arrivano da uno dei peggiori della stagione scorsa, Felipe Melo, e da Motta, oltre all'inesauribile capitano, dal fiato sempre più corto ma dal piede sempre fantastico. Maluccio Pepe e il Martinez del primo tempo, ma soprattutto preoccupa il difetto ereditato dalla scorsa stagione, la macchinosità nel ripartire con la costruzione del gioco. Lo Sturm è avversario troppo modesto per considerarlo un test serio: ciononostante gli austriaci avevano colpito il palo con Szabics a portiere battuto al 27' e sullo 0-0, dopo un doppio svarione Motta-Chiellini. Ospiti pericolosi anche prima, al 5', con Kienast di testa. Si sveglia la squadra di casa e Melo imbecca Amauri, che tira debole; Del Piero non riesce a ribadire in rete. Palo anche per Del Piero, al 36', su assist di Motta. Esce Amauri per un indurimento muscolare e Martinez diventa punta in coppia con il capitano. Nella ripresa pericolosa la Juve al 5': cross di Pepe, Martinez precede tutti, il portiere respinge e Lanzafame spreca. Tre minuti dopo ed è capolavoro di Del Piero alla vecchia maniera: si accentra da sinistra a destra e fa partire il tiro a giro che l'ha reso famoso: niente da fare per il portiere. Poi la Juve va vicina al raddoppio due volte, con Pepe e Martinez, e lo Sturm scompare dal campo.
MARIBOR-PALERMO 3-2: Come all'andata, il Palermo lotta a denti stretti, soffre, ma alla fine viene premiato. Questa volta per i rosanero nessun successo sul Maribor, ma una sconfitta indolore che vale ugualmente la qualificazione alla fase a gironi dell'Europa League, se sommata al 3-0 inflitto agli sloveni giovedì scorso. Ha rischiato, ed anche parecchio, la squadra di Delio Rossi, ma è caduta in piedi. Basti pensare che, quando mancavano ancora 38' al termine del match, i rosanero erano sotto di due gol, dunque vicini ai supplementari. Poi ci ha pensato uno dei suoi gioiellini, l'uruguagio Hernandez, a ristabilire le gerarchie ed a congelare l'ardore agonistico dei padroni di casa, trascinati da Bacinovic ed Ilicic, prossimi rosanero, ma come all'andata vere spine conficcate nei fianchi della retroguardia del Palermo. Già dopo pochi minuti, ovvero dopo una conclusione di Tavares che lambiva il palo, i rosanero si sono resi conto che non sarebbe stata una serata agevole. Anzi. Al secondo tentativo, infatti, il Maribor ha fatto centro proprio con il centravanti; il Palermo è comunque rimasto avanti di due gol, ma da quel momento era costretto a non commettere più errori. Il primo tempo è davvero pirotecnico: Tavares sbaglia un altro gol fatto dopo 20', poi il Maribor timbra la traversa con un colpo di testa di Mezga, su angolo dalla sinistra, e si rende conto di essere in grado di centrare un'incredibile 'remontadà. Il Palermo, invece, fa davvero poco (anzi, niente) per evitare il disastro. Pastore cerca di suonare la carica, ma la marcatura troppo aggressiva dei difensori sloveni soffoca la sua verve creativa; Liverani non sembra in serata ed annaspa nella zona nevralgica del campo. Allora sale in cattedra Hernandez che, su suggerimento di Balzaretti - pescato da una millimetrica punizione di Liverani - colpisce il palo a porta sguarnita, poi si dispera. Poco dopo la mezz'ora, altro brivido per il Palermo, con Tavares che insacca, ma dopo essersi aggiustato il pallone con un braccio. L'arbitro vede e provvede, annullando un gol che avrebbe inciso sull'economia complessiva della doppia sfida. Nella ripresa, dopo una conclusione dalla lunga distanza alta di poco ed un bolide che costringe Sirigu ad un difficile intervento, il promesso rosanero Ilicic marca il secondo gol che mette paura ai siciliani. Ma il Maribor non ha fatto i conti con Hernandez che, in pochi minuti, ristabilisce la parità e diventa il protagonista della doppia sfida con gli sloveni (da mettere in conto anche la rete dell'andata). Il giovanissimo attaccante va a segno prima di tacco in mischia e poi al volo di piatto sinistro. Il gol nel finale di Andelkovic serve solo a regalare una vittoria effimera al Maribor che esce comunque a testa alta dall'Europa League.
ELFSBORG-NAPOLI 0-2: Due gol del 'Matador' Edinson Cavani regalano al Napoli la qualificazione alla fase a gironi dell'Europa Legue. Complice il possibile trasferimento di Quagliarella alla Juventus, Mazzarri a poche ore dall'inizio della gara è stato costretto a rimescolare le carte in attacco, schierando l'uruguaiano dal primo minuto accanto a Lavezzi e Hamsik. All'inizio del match l'Elfsborg ha provato a mettere alle corde gli azzurri. Contando sul terreno di gioco sintetico reso viscido dall'acqua dell'impianto di irrigazione, gli svedesi per 10' spingono sull'acceleratore rendendo difficile il compito di Aronica, Cannavaro e Grava. Ma dopo l'inizio arrembante degli avversari i partenopei riescono ad imbastire azioni di gioco palla a terra. Lavezzi al 20' ispirato da Cavani spara in porta, ma Covic salva in angolo. Il gol, però, è nell'aria e arriva dopo 8'. Azione corale del Napoli: Gargano recupera una palla persa da Maggio sulla mediana e lancia Cavani che con un diagonale chirurgico trafigge Covic. Esplode la curva di tifosi azzurri, circa mille giunti a Boras, compresi i Napoli club di Malmoe e Goteborg. La squadra di Mazzarri, galvanizzata dal vantaggio, spinge sull'acceleratore e raddoppia 10' dopo. È il 38' quando gli azzurri, con quattro tocchi di prima, mettono in azione ancora El Matador. A dare il via al contropiede ancora Gargano, che serve Hamsik. Lo slovacco controlla di destro e poi di sinistro serve un delizioso pallone in aria che il bomber urugagio spedisce in rete di testa. L'Elfsborg è tramortito.Si va al riposo sul 2-0 per gli azzurri. Nella ripresa Mazzarri attua il turn over per risparmiare energie in vista della trasferta di domenica sera a Firenze. Fuori Maggio, Hamsik e Lavezzi per Zuniga, Blasi e Campagnaro. L'Elfsborg si fa vedere solo su calcio d'angolo e su qualche contropiede che quasi mai impensierisce De Sanctis. Negli ultimi 10' il Napoli fa possesso palla e attende il triplice fischio che arriva dopo due minuti di recupero. Due anni dopo l'eliminazione da parte del Benfica (18 settembre 2008) il Napoli centra la fase a gironi dell'Europa League.