Di Marzio: "Osvaldo, il primo successo della Roma di Luis Enrique"

06.10.2011 12:20 di Yuri Dell'Aquila   vedi letture
Fonte: tuttomercatoweb.com
Di Marzio: "Osvaldo, il primo successo della Roma di Luis Enrique"
Vocegiallorossa.it
© foto di DANIELE MASCOLO/PHOTOVIEWS

Il noto opinionista Gianluca Di Marzio ha elogiato, come riporta tuttomercatoweb.com, la società giallorossa, riconoscendone i meriti per l'acquisto di Osvaldo, fresco di convocazione in Nazionale: "Osvaldo in Nazionale è il primo successo della Roma e di Luis Enrique. Riportato in Italia, valorizzato da chi parla la sua stessa lingua, ha riproposto all'Olimpico persino la mitraglia che fu di Batistuta. Una raffica di emozioni, tre gol consecutivi con la Roma, tutti decisivi, e ora la chiamata di Prandelli. C'è chi sostiene che il Ct abbia avuto ancora una volta l'elasticità per cambiare idea su chi aveva già allenato senza farlo giocare molto (alla Fiorentina), chi invece è convinto che sia Osvaldo ad essere cambiato dal 2009 ad oggi. Più maturo, più equilibrato, più forte. Perché le occasioni in viola, comunque, Prandelli gliele aveva date. C'è tutto Osvaldo nella sua parentesi fiorentina, tra il Lecce dove era esploso e il Bologna dove ha sparato a salve.

Fenomeno si, ma a intermittenza, capace di lasciare il segno senza mai convincere davvero. "Matto come un cavallo, ma che giocatore!" si è sempre detto di lui negli spogliatoi d'Italia. Il primo fu quello dell'Atalanta, che nel 2005 lo pescò in Argentina: tre presenze e un gol in serie B, prima di andare a imparare come si fa l'attaccante da Zeman. Una garanzia per i romanisti, che si sono convinti presto che i diciassette milioni per riportarlo da noi, dopo i venti gol in due anni nella Liga con l'Espanyol, sono stati ben spesi. Eppure nonostante le tre reti nelle ultime tre partite, nemmeno lui si aspettava la chiamata in maglia azzurra. Le sue radici italiane gli avevano già concesso il privilegio della chiamata: quattro volte nell'Olimpica e otto nell'Under 21. Ora che sembra finalmente maturato, eccolo nell'Italia dei grandi. Lo manda uno spagnolo..."