Di Gennaro: "Kumbulla ok, ma alla Roma serve anche Smalling". AUDIO!

Vocegiallorossa.it

L'opinionista e commentatore tv Antonio Di Gennaro è intervenuto in diretta a TMW Radio, nel corso della trasmissione Stadio Aperto:

La 10 a Castrovilli e la 9 a Vlahovic?
"A volte i numeri sono un segnali. Io esordii a Firenze con la 10 al posto di Antognoni ed è stato veramente un onore: può diventare ancora più continuo sia per la Fiorentina che per la Nazionale. Dopo il lieve infortunio di tempo fa ha avuto un po' di flessione ma si è ripreso bene. Ora c'è un anno in più e la società gli ha riconosciuto un contratto maggiore, trovandomi d'accordo".

Che centrocampo ha oggi la Fiorentina?
"Cercavano un regista vero che in effetti non c'è. Le caratteristiche più vicine a quello le ha Pulgar, ma va capito come lo vuole usare Iachini. Ora c'è Amrabat, che a Verona giocava a due e portava avanti la squadra dal centrocampo: giocatore importante che potrebbe segnare più del gol che ha segnato anno scorso".

Che pensa del valzer Milik-Dzeko?
"Milik non poteva permettersi di aspettare ancora, anche perché si gioca il posto in Nazionale con Piatek e Lewandowski e c'è un Europeo in vista. Perdendo Dzeko, la Roma fa a meno di un giocatore straordinario e Milik potrebbe essere il centravanti importante per una squadra e una società che si sta riprendendo e sta cercando di uscire dai problemi economici".

Il Cagliari è vicino a Godin.
"Nella difesa a quattro di Di Francesco potrebbe tornare a fare quello che sa, e in più c'è il passato importante di tanti altri uruguayani in Sardegna. Nella difesa a tre dell'Inter qualche difficoltà l'ha avuta, anche se poi nel finale di stagione si è ripreso molto bene, da giocatore intelligente com'è. L'anno scorso il Cagliari ha provato a fare la mina vagante e fino a un certo punto lo è anche stato".

Kumbulla va alla Roma. Serve anche Smalling?
"Assolutamente sì. Fonseca ultimamente ha utilizzato la difesa a tre, e con Smalling diventa un reparto di livello. Kumbulla è un 2000 che ora dovrà dimostrare molto anche perché 30 milioni non sono pochi. Smalling gli sarebbe di grandissimo aiuto".

Un ricordo di Fino Fini.
"Aveva l'amore per la Nazionale. Mi ha visto fin da piccolino, lo conoscevo bene: un signore, che ti metteva a tuo agio senza far capire l'importanza che ha avuto e che aveva, lo spessore che ha dato a livello culturale, scientifico e tecnico. A 92 ci è arrivato lucidissimo, una brutta perdita per tutti".