Collina: "Il ruolo dell'arbitro è cambiato. Bisogna trovare attendibilità"

06.10.2011 14:46 di Pascal Desiato   vedi letture
Fonte: tuttomercatoweb
Collina: "Il ruolo dell'arbitro è cambiato. Bisogna trovare attendibilità"
Vocegiallorossa.it
© foto di Luigi Gasia/TuttoNocerina.com

"Il ruolo dell'arbitro è cambiato nel corso della storia del calcio. Ora uno degli obiettivi principali è quello di trovare attendibilità" con queste parole Pierluigi Collina ha introdotto il suo intervento a Leaders in Football, nel secondo e ultimo giorno dei seminari che si stanno tenendo a Stamford Bridge. "È facile dire che nel calcio ci sono 17 regole. Più difficile invece pensare ad una continua interpretazione delle stesse e alla modalità di applicazione nei cinque continenti. Le regole inoltre vengono aggiornate costantemente e l'arbitro moderno non solo deve sapersi aggiornare su queste, ma anche su come si evolve il calcio. Il gioco ora è più veloce rispetto agli anni '60 o '70 e l'arbitro moderno è diventato un atleta che non lascia niente al caso. Non è più solo un giudice. Per saper anticipare le situazioni bisogna conoscere i sistemi di gioco, le caratteristiche dei giocatori e le statistiche".

L'arbitro moderno insomma è sempre più vicino a raggiungere la perfezione e, secondo Collina, la tecnologia non sarà necessaria: "Nel 1997 ci proposero di sperimentare la tecnologia della linea di porta e noi stessi dicemmo di farlo. Al momento penso che questa situazione possa essere tranquillamente controllata dagli assistenti d'area. Inoltre gli spintoni, i falli o le simulazioni sono nettamente diminuite da quando abbiamo introdotto questa formula".

Collina ci ha poi tenuto a fare delle precisazioni sul problema delle partite truccate, a seguito delle parole di ieri pronunciate dal segretario generale dell'Uefa Gianni Infantino: "Le partite truccate non riguardano gli arbitri, ma altre persone che operano alle spalle del calcio. Noi dobbiamo fare di tutto per mantenere la credibilità ad alti livelli, altrimenti rischiamo di andare tutti a pesca".

In Italia è ancora vivo il problema del razzismo. "È un problema che è considerato con molta attenzione dall'Uefa. Quando la Uefa ha inaugurato questa campagna sul rispetto, mirava proprio a questo: è inaccettabile che possa esserci in uno sport una manifestazione di razzismo. Se sono necessarie misure drastiche ben vengano. Il calcio dovrebbe avvicinare e non dividere, oltre a prevedere comportamenti positivi. L'obiettivo è quello di avere un contesto di positività".

A proposito di favorire un'attitudine positiva da parte dei tifosi, ha poi aggiunto ai microfoni di Radio Manà Sport: "Si è già parlato tante volte di spiegare le proprie decisioni dopo le partite per essere più trasparenti e avvicinare gli arbitri alla gente, ma per ora non c'è niente. Vedremo".