Canovi: "Goicoechea è stato fortemente voluto dal mister. Tachtsidis sarà la scommessa che la Roma vincerà"
Dario Canovi, il noto agente FIFA, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni della trasmissione radiofonica “Te la do io Tokyo”, sulle frequenze di Centro Suono Sport.
Sull’infortunio di De Rossi chi ha ragione?
"Bisogna essere dentro la cosa e sapere quale era la condizione di salute di De Rossi; c’era da presumere che qualche problema ce l’avesse dopo la partita con l’Inter, è troppo importante per la Roma e per la Nazionale, i grandi giocatori hanno anche questa gioia di far parte della Nazionale e lui è indispensabile per una e l’altra".
Goicoechea?
"Non lo conosco, so che è stato fortemente voluto dal mister, l’avevo sentito all’inizio dell’estate, a lui era piaciuto molto ed era adattissimo al suo modo di giocare. Il suo portiere ideale è sempre stato Mancini che a me non aveva mai entusiasmato però aveva dei piedi grazie ai quali poteva giocare in qualunque posizione della squadra".
Le scommesse di Zeman, oltre Goicoechea c’è quella di Tachtsidis.
"L’anno scorso l’avevo visto a Verona e mi era piaciuto tantissimo, è anche intelligente oltre ad essere un bravo giocatore, sono convinto che sarà una scommessa che la Roma vincerà".
Il Paris St Germain, il figlio di Platini sta lavorando per loro.
"Quando si tratta di figli ci arrendiamo tutti, penso che se c’è un multimiliardario che vuole mettere nel calcio soldi freschi non vedo perché ci debba essere un’opposizione da chi dirige il calcio, sono soldi che generano ricchezza, ben vengano magari ce ne fossero di più, non lo dico solo egoisticamente, migliora anche lo spettacolo. Una società russa ha offerto 65 mln per Falcao e l’Atletico Madrid ha 200 milioni di debito e una parte li deve dare a Jorge Mendes, che ha in mano in pratica il calcio mondiale. E’ ridicolo parlare del fair play finanziario quando ci sono persone come Mendes che hanno risorse economiche illimitate".
Quali sono i vantaggi e svantaggi del delisting?
"L’entrata in Borsa per un’azienda calcio è una grossa fesseria, ritengo che il calcio e gli azionisti sono dettati da visione diverse rispetto a quella economica. Questo ha creato un mercato anomalo, perché i titoli delle società quotate in Borsa valevano più di adesso. Tranne la Juventus poi non abbiamo società che hanno stadi di proprietà, quando sei proprietario di un immobile hai un’altra consistenza economica".