Bojan: "La Roma non farà catenaccio con il Barcellona. Totti dirigente dà motivazione ai giallorossi"
Bojan Krkic, ex attaccante di Barcellona e Roma attualmente in forza al Deportivo Alavés, si è raccontato sulle pagine del quotidiano spagnolo Marca. Ecco le sue parole:
Se la sente di dare un pronostico?
“Il Barcellona è avanti. Ma non perché ha di fronte la Roma, per l'attuale stato di forma. Ha un potenziale più elevato rispetto alla rivale. Il Barcellona è favorito per prestigio, squadra, giocatori e per l'attuale stato di forma. Inoltre, lo è anche perché per me è un chiaro candidato a vincere la competizione”.
Conosci bene la squadra romana, come si preparerà per la partita?
“L'obiettivo sarà giocarsi la qualificazione a Roma ottenendo un buon risultato domani. Cercheranno di segnare, hanno calciatori rapidi in avanti e altri con esperienza. Cercheranno in tutti i modi di evitare di lasciarsi sfuggire le chance di qualificazione già nella prima gara. Non credo ci saranno molti gol. Non sarà facile per il Barcellona segnare”.
Si aspetta un catenaccio?
“Non credo. Non vedo un catenaccio, ma una squadra tosta. Lo spirito romano e la loro mentalità li spingerà a dare tutto. Se il Barcellona non chiuderà la contesa, questo spirito poi crescerà. I romani sono molto passionali e combattivi. Il grande obiettivo della Roma è segnare al Camp Nou, mentre quello del Barcellona dovrà essere non subirne. Se i blaugrana vinceranno la prima partita riuscendo a mantenere la porta inviolata, sarà molto complicato per la Roma perché poi è difficile che il Barcellona non sarà nelle condizione di segnare al ritorno. La chiave, quindi, è che la Roma non segni al Camp Nou. Se si arriverà alla seconda partita con opzioni con la Roma, questa squadra in casa e con i tifosi alle spalle è davvero pericolosa. Sono un gruppo che nelle ultime stagioni è cresciuto, arrivare ai quarti di finale non gli succedeva da tanti anni”.
Qual è il contributo di Di Francesco come tecnico?
“Non si caratterizza per avere uno stile di calcio propriamente italiano, per questo sostengo che non vedremo un catenaccio al Camp Nou. Ovviamente è scontato che il Barcellona ti condiziona molto con il suo gioco. Di Francesco ha una squadra portata a giocare aperta e non gli resta invece che chiudersi ed essere difensivo contro il Barcellona. Inoltre, è una gara ad eliminazione della Champions League. Ho visto in questa stagione i giallorossi e hanno un gruppo di giocatori di altissimo livello, alcuni molto creativi. La mentalità dell'allenatore è che la sua squadra giochi un calcio attraente”.
Ora che non è più in campo, la figura di Totti influenza la squadra?
“Per i giocatori avere Totti vicino è un privilegio. Con il suo nuovo incarico non so se scende nello spogliatoio, ma è presente in ogni viaggio o allenamento. Solo questo basta per essere una motivazione in più per i giocatori. Quando ero lì, sapere che nella squadra c'era Totti era un plus. Giocare nella sua stessa squadra garantiva ogni volta motivazioni extra per la sua importanza. Conosciamo la Roma perché è un grande club, però la si identifica molto con Totti perché ha disputato tutta la propria carriera lì con successi e meriti incredibili. Ha contribuito a far rispettare la Roma in Europa. Per questo ha tutta questa importanza come giocatore e come persona, anche se ora ricopre un altro incarico”.
De Rossi è l'estensione di Totti?
“Daniele ha un altro profilo e non si può comparare. È il capitano, un romano cresciuto in questo club con spirito da guerriero e grande qualità”.
A questa Roma non manca qualche figura?
“Le squadre italiane si caratterizzano sempre per l'essere un gruppo unito. In un'era in cui il calcio italiano è governato dalla Juventus, comunque quest'anno ci sono Napoli e Roma che stanno lavorando bene, lottando magari per lo Scudetto, ed è una chiara prova che stanno facendo le cose per bene. La Roma è una squadra con giocatori interessanti. Dzeko fa la differenza. El Shaarawy anche dà il suo contributo. Al centro c'è De Rossi. E hanno un giovane calciatore turco, Cengiz Ünder, che sta attraversando un buon momento”.
Prima parlava della forza della Roma in casa, è tanto impressionante l'Olimpico?
“I giocatori del Barcellona sono abituati a giocare in campi con un grande ambiente. L'Olimpico ha una tifoseria molto buona che sta sognando partite di questo tipo. Le attendono per tutto l'anno e sono incontri storici alla ricerca di una notte magica. Sognano di contribuire a riportare la Roma dove merita come club e come tifoseria, al pari delle migliori squadre d'Europa. Ora stanno lavorando per costruire una base solida che dia risultati. Sanno che il Barcellona è la rivale più difficile che potesse uscire dal sorteggio perché gioca il miglior calcio del mondo, però in due partite può succedere di tutto. E sicuramente la Roma avrà le sue occasioni”.
Che ricordi le restano del periodo nella capitale italiana?
“Ho molti buoni ricordi. È stato il primo club ad accogliermi dopo una vita passata al Barcellona. Mi hanno accolto come fossi a casa mia, mi sono sentito molto bene. È stato un anno buono ed intenso. La Roma sempre occuperà un posto speciale nel mio cuore”.