Atletico Roma, Ciaccia: "Non si può più giocare al Flaminio"
La finale di ritorno dei play off tra Atletico Roma e Juve Stabia, in programma il prossimo 19 giugno, potrebbe disputarsi al "Manlio Scopigno" di Rieti per motivi inerenti all'ordine pubblico. A tal fine questo pomeriggio è fissata una riunione tra le massime autorità del Coni, i rappresentati del Comune di Roma, il questore Tagliente ed i vertici dell'Atletico per raggiungere una soluzione positiva in merito ed evitare che il possibile approdo in B dei capitolini debba consumarsi lontano dalla città di Roma.
In ogni caso, l'Atletico Roma potrebbe traslocare nell'impianto reatino dalla prossima stagione, visto che i problemi di agibilità del Flaminio imporrebbero una soluzione drastica. A tal proposito nella giornata di ieri è intervenuto l'Amministratore Delegato dell'Atletico Roma, Davide Ciaccia: "Voglio precisare - afferma Ciaccia al sito ufficiale dei capitolini - che ho sempre sostenuto come l'Atletico Roma, rappresenti un terzo polo importante per la nostra città e non c'è mai stata la volontà di abbandonare la Capitale. Ho scelto Roma ed il progetto di costruire una realtà calcistica professionistica importante, anche quando personalmente avevo la possibilità di poter acquisire altri club lontano da Roma e dalla Regione Lazio, e non l'abbiamo fatto perché credevamo in questo progetto. La realtà è assai diversa".
Ciaccia ha una visione pessimistica sull'evolversi dei rapporti tra l'Atletico e lo stadio dove i biancoblù hanno sinora disputato le gare interne: "Non si può più giocare allo Stadio Flaminio, a cominciare dalla finale dei play-off ed in questo il Questore di Roma al momento, è stato chiaro e irremovibile . E' di ieri (martedì, ndr) infatti, la novità che dopo 71 gare giocate allo stadio Flaminio nelle ultime due stagioni, si è deciso che le condizioni di sicurezza ad oggi,non siano più idonee!!!! Vorrei anche aggiungere che sempre per la questione del Flaminio, siamo stati penalizzati con un'ammenda anche dalla Lega Pro nella passata stagione, quando è stata presentata la documentazione per ottenere la Licenza di iscrizione al campionato. Peraltro nonostante l'impegno e la disponibilità delle Istituzioni e del CONI alcune procedure burocratiche non permettono in tempi brevi la soluzione del caso, e per questo motivo stiamo valutando alcune ipotesi di impianti, diversi dalla città di Roma e dal Flaminio perché entro il 30 giugno p.v. forse non tutti lo sanno, a prescindere dalla categoria di pertinenza, dobbiamo iscrivere la squadra al campionato con la scelta definitiva e documentata dell'impianto sportivo idoneo ad accogliere le gare ufficiali. Non vogliamo scappare da Roma, ma siamo costretti a cercare soluzioni alternative al Flaminio, questa è la verità. Anche la finale del 19 giugno è fortemente a rischio ma non per nostra volontà . E' bene che tutti si adoperino per superare la vicenda - la raccomandazione finale di Ciaccia - che ci vede fortemente danneggiati, usurpati di un diritto credo legittimo e costretti ad adottare una decisione diversa, da quella che era nel nostro animo, nel nostro progetto e nelle nostra volontà. Vogliamo dare un futuro ed una continuità a questo progetto sociale e sportivo a Roma e insieme ai romani ."