Roma-Lazio 2-0 - Top & Flop
TOP
CONTROLLO IN CORSA DI GERVINHO – Arrivato al sesto gol in campionato (il settimo in totale in stagione, eguagliato il numero di gol della passata stagione, furono 13 nella sua prima da romanista), conferma il miglioramento dal punto di vista tecnico. Il 2-0 è un mix di velocità-tecnica-precisione da top player. Il più del lavoro lo fa con il controllo di palla, stop con la coscia in corsa, che non è stato un semplice colpo estemporaneo, ma un suo nuovo bagaglio tecnico visto che aveva compiuto la stessa mossa qualche minuto prima.
DZEKOCENTRISMO – Anche se viene da due gol consecutivi, può e deve migliorare la sua vena realizzativa (anche contro la Lazio si divora il gol del potenziale 2-0). La questione più importante è che con Dzeko è un’altra Roma. Si ha una sorta di Dzekocentrismo nell’affidarsi della squadra a lui in varie fasi del gioco.
CONNUBIO SQUADRA/TIFOSI – La domenica è iniziata con centinaia di tifosi fuori dalla sede del ritiro giallorosso per incoraggiare la squadra prima della stracittadina, poi sul finire del match è stato prima Garcia, poi Florenzi a incitare i tifosi, perché son tutti tifosi della Roma, sia chi protesta, sia chi entra allo stadio. Il tutto ha prodotto, finalmente, l’Olimpico giallorosso tornato a gran voce a incitare e festeggiare la squadra mentre batteva la Lazio.
TOUR DE FORCE – Da una sosta per le nazionali all’altra. La Roma era chiamata a 7 gare in 21 giorni, partite di estrema difficoltà: Inter, Fiorentina, Lazio e doppio confronto in Champions League contro il Leverkusen. La squadra col minimo turnover, se non quello obbligato, e una condizione atletica invidiabile (frutto del buon lavoro di Norman e del suo staff) ha superato la prova in maniera ottima con 5 vittorie (Roma-Empoli 3-1, Fiorentina-Roma 1-2, Roma-Udinese 3-1, Roma-Bayer Leverkusen 3-2, Roma-Lazio 2-0), 1 pareggio (Bayer Leverkusen-Roma 4-4) e 1 sconfitta (Inter-Roma 1-0). L’eccellenza sarebbe arrivata se non avesse buttato la partita della BayArena facendosi recuperare dal 2-4 al 4-4 nel giro di qualche minuto e se avesse ottenuto almeno il pareggio contro l’Inter.
NO GOL CONTRO LE LAZIALI – Sarà un caso o una sorta di attenzione in più dall’atmosfera da derby, ma le uniche due occasioni in cui la Roma non ha subito gol dagli avversari sono state con il Frosinone e con la Lazio, le due squadre corregionali.
INTESA MANOLAS-RÜDIGER – Con il passare delle partite e con il graduale ritorno al 100% della condizione di Rüdiger la conoscenza e l’affinità di “coppia” tra i due. Se le prestazioni di Manolas son quasi sempre sopra la sufficienza piena, il centrale tedesco, sul quale sta insistendo molto Garcia, ha dimostrato di essere in netta crescita.
NUOVI LEADER – In attesa del ritorno del Capitano, della completa guarigione di De Rossi (strepitosa l’esultanza ai gol in tribuna, dove si è presentato per l’occasione non in abiti casual, ma con la tuta d’ordinanza) e del ritorno a pieno ritmo di Keita, Garcia prima del match ha affidato la squadra al trio Manolas-Nainggolan-Dzeko. L’asse portante della Roma al derby. Il tecnico ha affidato loro la leadership del gruppo… hanno risposto presente.
“PIJAMOSE ROMA” – Da quando è arrivato a sedersi sulla panchina dei giallorossi c’è riuscito Garcia: 5 derby disputati, 3 vittorie, 2 pareggi, 0 sconfitte, con 8 gol fatti e 3 subiti. Non è un caso che sulle ali dell’entusiasmo ha incitato prima i propri tifosi e poi in conferenza stampa, alla domanda se ormai si fosse calato nell’ambiente romano ha risposto con una serie di citazioni: "A parte il Papa, a parte Totti che è il re di Roma, l'altro re di Roma è il Libano” (Il Libanese della serie/film Romanzo Criminale). Congedandosi dalla stampa con: “Scusate, ma ho una puntata da vedere”.
FLOP
TAGLIAVENTO – Direzione da dimenticare per il fischietto di Terni. Dopo pochi minuti dall’inizio del match concede un calcio di rigore per fallo fuori area di Gentiletti su Dzeko che porta in vantaggio la Roma. Da qui attua una condotta molto confusionaria, quasi a voler compensare l’errore commesso in favore dei padroni di casa e grazia la Lazio nella gestione dei cartellini. Gentiletti è da seconda ammonizione, quindi espulsione, per la trattenuta su Gervinho a metà primo tempo. Grazia Biglia per fallo da dietro su Nainggolan non ammonendolo in modo tale che sul finire della prima frazione di gioco possa spendere il giallo commettendo un fallo tattico su Gervinho lanciato in contropiede. Nel secondo tempo non fischia neanche la punizione sul fallo di Lulic che lascia K.O. Salah.
FALLO SPEZZA CAVIGLIA – Decisamente la cosa più brutta dell’incontro. Lulic, uno dei migliori in campo per la Lazio, si macchia di un intervento assassino a gamba testa sulla caviglia di Salah. Se siete impressionabili evitate di rivedere la torsione innaturale della caviglia dell’egiziano.
ARIA DI DERBY – Curve vuote, nessuna coreografia, poca tensione che si avvertiva, qualche coro sporadico, nessun romano tra le fila della Roma in campo. Non è stato un derby canonico, è stato un derby zemaniano “una gara come tutte le altre dove in palio ci sono i tre punti”… e almeno quelli li ha guadagnati la Roma.