Roma-Barcellona 3-0 - Top & Flop

11.04.2018 21:00 di Luca d'Alessandro Twitter:    vedi letture
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Luca d'Alessandro
Roma-Barcellona 3-0 - Top & Flop

TOP

IN LACRIME - La speranza, il gol di Dzeko che ti fa dire "guarda te se...", i gol sbagliati prima da Schick, poi da Dzeko e pensi: "la solita Roma che ti ci fa credere". Il rigore, l'ansia prima della battuta, il gol di De Rossi. 2-0: "ce la possiamo fare". La parata su El Shaarawy: "Te pareva che...". Il gol di Manolas: "Non è vero, non ci credo". Gli ultimi minuti lunghissimi coi i peggio accidenti lanciati a Kolarov che spreca quel contropiede. Pensi che la storia della Roma sia fatta di tante fregature all'ultimo e prima i rimpalli di Messi che lo portano a tu per tu con Alisson, poi il tiro di Dembelé. È finita! Sei in semifinale. Non ci credi, sfoghi la tensione con un pianto di gioia questa volta, l'ultima volta di rammarico per l'addio di Totti, proprio quando Perotti diede inizio a questa Champions League, con la Roma tra le prime 4 squadre più forti d'Europa. 

LA MOSSA DEL DIFRA - Da allenatore metodico col suo 4-3-3 dogmatico, al ripensamento sul 4-2-3-1 di Spallettiana memoria alla difesa a 3. Nella gara più importante della stagione, dove dovevi recuperare 3 gol al Barcellona di Messi, una squadra imbattuta in stagione, Di Francesco la stravince sul piano tattico, avendo il coraggio di osare, di attaccare chi considerato di un altro pianeta, per merito non fraintendiamo, ma che sul campo gioca sempre in 11vs11 (quando gli stessi arbitri non si lasciano influenzare dal blasone mediatico di quello che è mes che un club). 

UN NUOVO CAPITOLO - Di una favola a cui, a questo punto manca il lieto fine. Una semifinale già lo è, ma non è quel "E vissero per sempre, felici e contenti". Dal gol di Perotti al 90' contro il Genoa, al sorteggio dei gironi con Chelsea e Atletico, il palo di Koke a porta vuota nel primo match, la rimonta da 2-0 a 3-2 (poi 3-3) a Stamford Bridge, al piedone di Peres a Charkiv allo scadere che evitato il 3-1 contro lo Shakhtar, alla gara maledetta del Camp Nou, fino al raggiungimento delle semifinali. 

IL CAMP NOU LEVA, L'OLIMPICO RESTITUISCE - 6 gol giallorossi in 2 partite. Gli stessi marcatori. Se il Camp Nou aveva fatto passare alla storia De Rossi e Manolas per i due autogol con cui il Barcellona era convinto di aver ipotecato la semifinale, in un Olimpico di quelli che ti fa giocare in 12 vs11, prima De Rossi sigla il 2-0, poi proprio Manolas firma il gol della qualificazione. La prova evidente che a volte il Karma è giallorosso. 

INDIVIDUALITÀ DI GRUPPO - John Nash rivisitò Adam Smith dicendo che: "In un gruppo si ottiene il risultato migliore quando si fa il meglio per se stessi e per il gruppo". La teoria dei giochi applicata alla Roma è la gara contro il Barcellona. Spiccano l'individualità di Dzeko, la tenacia di Strootman, l'esperienza di De Rossi, la velocità di Manolas, l'anticipo di Fazio, il moto perpetuo di Kolarov e Florenzi, la voglia di Schick, ma soprattutto, la grande prova di tutta la squadra. 

ANCHE MESSI S'INCHINA - 0. Zero (rende meglio). Sono i gol subiti in casa dalla Roma in questa Champions League. Né Griezmann, né Hazard, né Suarez, né Messi. Nessuno. Salah, CR7, Lewandowski i prossimi? Vediamo come andrà a finire. 

 

FLOP 

SOLO 3 - Esattamente. Tre gol servivano alla Roma per qualificarsi e 3 gol sono arrivati. Soprattutto nel primo tempo il parziale poteva essere più ampio. Questo per far capire che il Barcellona in campo è stato la Roma.