Roma-Atalanta 0-2 - Top & Flop
TOP
CASTAN – Una delle poche note positive in chiave futura è il rientro (l’ennesimo) di Castan. Il difensore brasiliano è uno dei meno peggio in campo contro l’Atalanta. Non disdegna contro Denis e si mostra lucido in alcune letture difensive.
DE SANCTIS – Forse è l’autore dell’unica giocata utile della squadra. Tiene in gioco la squadra, momentaneamente, quando trovandosi a tu per tu con Moralez lanciato a rete, salva il probabile 0-2.
FLOP
A.A.A. CERCASI GIOCO – Palla lunga per Dzeko e vediamo se dalla spizzata di testa può nascere qualcosa. Questo è il canovaccio del gioco della Roma attuale. L’unica alternativa è l’apertura sulla fascia per il cross sempre alla ricerca di Dzeko. Mai un fraseggio, un’azione palla a terra (una sola, quella più pericolosa con Pjanic che va al tiro). Senza Salah e Gervinho, i soli a poter dare imprevedibilità a questo nulla, il gioco della Roma ha pochi sbocchi.
GARCIA – Il tecnico è in evidente difficoltà alla sua terza stagione. Non riesce a impostare un gioco diverso dal solito o, forse anche peggio, non ha la squadra dalla sua parte (vedere non a caso dopo Barcellona-Roma le parole di Maicon e Florenzi).
DZEKO – È sempre dei pochi a fornire una prestazione sufficiente. Ha tutto il peso della fase offensiva giallorossa addosso, ma nel momento decisivo, dov’è chiamato a compiere il lavoro per cui è arrivato a Roma con tante aspettative, il gol che sblocca il match, che toglie le castagne dal fuoco, che alleggerisce la squadra da un blocco mentale, fallisce spesso.
CARISMA – Per rispondere sul campo (dire che le partite vengono preparate male dopo che si perde è troppo facile) e risollevarsi dopo una débacle come il 6-1 contro il Barcellona, servono giocatori di personalità e carisma. Uscire sconfitti 0-2 in casa contro l’Atalanta, in questa maniera, dimostra che la squadra ne è mancante.
BIPOLARISMO MENTALE – Continuiamo ad aggiornare la statistica sull’approccio alla gara: su 19 gare in 10 occasioni (53%) è passata in svantaggio senza mai vincere una partita. Quando la squadra invece è passata in vantaggio, nelle altre 9 occasioni, ha sempre vinto la partita.
DIRIGENZA – Dopo il derby vinto è andato in scena il monologo di Sabatini che si è incensato per la rosa completa e competitiva al massimo, senza alcuna mancanza. Da allora sono arrivate 2 sconfitte e 1 pareggio e una involuzione nel gioco e molti errori individuali che son costati punti. In settimana sono arrivate le scuse ai tifosi del DG Baldissoni, bel gesto, era il minimo. Manca un segnale forte da dare a tecnico e giocatori per rialzare la testa a non ricadere in quel che è successo la scorsa stagione, “il punto più basso della gestione Garcia” come ha definito De Rossi.