Parma-Roma 3-2, i top e flop: bene Lamela ma la squadra non c'è

01.11.2012 14:30 di  Greta Faccani  Twitter:    vedi letture
Parma-Roma 3-2, i top e flop: bene Lamela ma la squadra non c'è
Vocegiallorossa.it
© foto di Alberto Fornasari

La Roma non carbura, fatica a mantenere risultati ottenuti e si fa rimontare un'altra volta da un avversario decisamente battibile. La gara di ieri in quel di Parma è stata l'ennesima partita già vista troppe volte in questa stagione: i giallorossi segnano, dopo un certo numero di minuti subiscono, provano a rialzare la testa per qualche tempo ma non fanno altro che subire ancora. Di seguito i top e flop del match.

TOP

LAMELA - La sua crescita nelle utime gare è strepitosa: sei reti su nove gare disputate e una dimostrazione di carattere affatto scontata per un ragazzo che l'anno scorso è giunto in Italia dall'Argentina assieme a molte aspettative sul proprio futuro. Anche nella gara di ieri è spiccato per la determinazione, la corsa, per la concretezza e per la voglia di sistemare una partita che aveva preso una bruttissima piega. 

TOTTI - In campo c'è e si vede, ma la sua presenza è ancora più evidente dopo la partita quando si presenta davanti alle telecamere per parlare dell'ennesima sconfitta: "Si esce da questo periodo ascoltando quello che ci dice il mister". Una difesa a Zeman ed al suo lavoro, così come fece lo scorso anno con Luis Enrique, una presa di posizione chiara e un messaggio deciso a chi non ci crede. Un capitano fa soprattutto questo, lui fa anche tanto altro e intanto sono 218.

FLOP

I NUMERI - Bologna, Udinese e ora i crociati: tre gare perse per rimonta degli avversari su quattro sconfitte totali. Due pareggi e quattro vittorie (di cui una, contro il Cagliari, a tavolino). Diciannove gol realizzati e altrettanti subiti. Quattordici punti e settima posizione in classifica. Sono i numeri che condannano la Roma: la peggiore difesa del campionato ma un attacco da cui si può trarre molto. 

LA DIFESA - Tutta, nessun elemento escluso: PIris, Marquinhos, Castan e Dodò sono risultati distratti, poco concreti e assolutamente insufficienti in fase di copertura. Sui gol avrebbero potuto - e dovuto - fare di più, un maggiore controllo della palla e un impatto migliore sulla gara sarebbero stati ben accetti. 

BRADLEY - Zeman ha indicato lui come unico elemento che in passato aveva ricoperto il ruolo di regista, poi lo posiziona sulla fascia. Gara assolutamente impalpabile, a tratti completamente sbagliata. Peccato, perché nelle scorse partite aveva mostrato una maggiore intensità.

LA SQUADRA - L'impressione è che in campo la squadra non sia tale: nessuno mette in dubbio che il gruppo sia realmente affiatato né che segua il mister, ma una volta sul terreno verde sono ben pochi gli episodi nella quale si possa definire così. Totti spesso lo si trova a centrocampo e pure in qualche episodio di copertura. Davanti fa scintille assieme a Lamela, imposta, smista e coordina, scende a recuperare palla e la propone. Terzini che proteggono poco, attaccanti che a volte tentano di coprire, centrocampisti che diventano difensori. Una squadra non si deve affidare solo sulle singole capacità dei propri elementi, deve essere gruppo, coeso e coordinato, ognuno deve rispettare i propri ruoli ed eccellere in quelli: il supporto ai compagni dovrebbe essere un valore aggiunto, solo un episodio sporadico, non una costante.

IL CAMPO - Non è una giustificazione alla terribile partita di ieri sera da parte della Roma, ma una semplice constatazione: il campo, ad un certo punto della gara, era diventato impraticabile. In quel di Parma erano stati apposti i teloni impermeabili, ma l'incessante pioggia che si è protratta dal pomeriggio e fino a notte inoltrata ha reso il terreno di gioco troppo pesante e rischioso. Probabilmente sarebbe stata opportuna una valutazione a gara in corso da parte degli addetti ai lavori.