Sensi-Unicredit: i possibile scenari
Ancora due giorni (si spera) per conoscere il futuro della Roma. Giovedì alle 18.00 è previsto infatti un ulteriore incontro tra i rappresentati di Italpetroli e di Unicredit, nello studio del professor Cesare Ruperto. Si va verso la firma del memorandum d’intesa, con il conseguente passaggio di tutti gli asset a Unicredit, in cambio dell’estinzione dei circa 400 milioni di debiti che Italpetroli ha contratto nei confronti della Banca di Piazza Cordusio e di Mps (325 spettano a Unicredit e 80 a Mps). Alla Sensi resterebbero alcuni immobili per circa 30 milioni (è probabile che su questo punto si debba ancora trovare l’accordo) mentre la Roma passerebbe alla Banca, che nominerebbe molto probabilmente Rothschild come advisor. Il periodo di transizione potrebbe essere gestito da Rosella Sensi, con la conferma di tutta la struttura tecnica. Qualora invece si dovesse arrivare all’arbitrato, Ruperto avrà tempo fino al 31 luglio per emettere la sentenza che, se fosse positiva per la Sensi, avrebbe l’effetto di ridurre di circa 80 milioni il debito nei confronti di Unicredit, accusata di "anatocismo", cioè di calcolare gli interessi sugli interessi. Se Ruperto dovesse dare torto al presidente della Roma, sarebbe elevato il rischio di fallimento di Italpetroli.