Cappelli: "Non vogliamo quello Scudetto, le vittorie si conquistano sul campo"

07.07.2011 09:30 di  Adriano Mazzone   vedi letture
Fonte: Il Messaggero
Alessandro Carducci
Alessandro Carducci
© foto di Voce giallorossa

Il Messaggero

L'ombra di Calciopoli incombe ancora sul calcio italiano, e mai come nelle ultime ore ha creato discussioni e polemiche da quando il processo era stato mandato in prescrizione. Dopo gli attacchi gravi del pm Palazzi a Giacinto Faccgetti, il presidente dell'Inter, Massimo Moratti, è parso oltremodo indignato: "Giù le mani da Facchetti, l’attacco nei suoi confronti è più grave dell’eventuale revoca dello scudetto. Lo scudetto del 2006 viene ad essere un fatto fermo, ma secondario. Quello che è stato assolutamente inaspettato, grave, di cattivo gusto, non so neanche quanto regolare, è stato l’attacco a una persona che non c’è più, che non può difendersi giuridicamente da un’accusa di un pubblico ministero". Dal canto suo invece il presidente della Juventus, Andrea Agnelli chiede rispetto e parità di trattamento. Non ci sta che la società bianconera sia stata l'unica a pagare a caro prezzo i disdicevoli fatti di Calciopoli, perdendo di fatto diversi milioni di euro: "La Juve è l’unica società che ha avuto un danno patrimoniale di diverse centinaia di milioni. Il nostro timore è che si decida di non decidere, sarebbe la scelta peggiore, sarebbe deleterio in un momento come questo del calcio italiano, uno dei più bassi. Se revocano lo scudetto all’Inter per quanto riguarda la Giustizia Sportiva finisce qui. Per quella ordinaria valuteremo, abbiamo i mezzi per muoverci. Per il momento non lo facciamo, aspettiamo".

Intanto il momentaneo presidente della Roma, Roberto Cappelli, chiude alle polemiche che avevano immischiato i giallorossi che secondo alcune voci volevano che gli venisse riconosciuto quello scudetto, e ha dichiarato: "Non riteniamo di promuovere alcuna azione finalizzata a farsi riconoscere l’assegnazione dello scudetto 2006 in quanto riteniamo che le vittorie a cui ambiamo debbano essere conquistate sul campo. È questo lo spirito con cui la Roma vuole iniziare questo nuovo corso. La società sin d’ora accetta con serenità qualsiasi decisione che la procura federale riterrà opportuno assumere in riguardo nella convinzione che tale organo saprà interpretare ed applicare al meglio i principi normativi che regolano il sistema calcistico".