Wolfsberg-Roma 1-1 - Scacco Matto - Duelli e ampiezza non sfruttati
La Roma non va oltre al pareggio contro il Wolfsberg nella seconda giornata del gruppo J dell'Europa League.
LE SCELTE - Fonseca conferma solo 3 giocatori rispetto alla trasferta di Lecce: si tratta di Mancini, Diawara e Kluivert, uno per reparto. In porta trova spazio Mirante, Santon si posiziona a destra con Spinazzola a sinistra mentre Fazio e Mancini formano la coppia centrale. Veretout rimane in panchina, con Cristante e Diawara sulla mediana. In avanti, gioca Kalinic con Pastore trequartista e Kluivert e Zaniolo sulle fasce.
Struber conferma invece la formazione annunciata alla vigilia, il 4-3-1-2 con Liendl vertice alto del rombo dietro a Weissman e Niangbo.
DUELLI - Zaniolo e Kluivert mostrano fin da subito di poter avere la meglio su Novak e Schmitz ma non riescono a sfruttare pienamente la propria superiorità tecnica e atletica, mancanso soprattutto l'olandese nell'ultimo passaggio e nella scelta di gioco.
IL Wolfsberg, come previsto, pressa con forza anche perché è la maniera più efficace per mascherare i limiti dei propri difensori nella marcatura. La Roma abbassa Diawara vertice basso e, soprattutto, abbassa molto Pastore che offre una linea di passaggio sicura per eludere il pressing e far ripartire l'azione con qualità. Nel primo tempo la strategia funziona, anche perché poi il pallone viaggia rapidamente verso Zaniolo o Kluivert, che avrebbero dovuto concretizzare.
PSICOLOGIA - Dopo il vantaggio, la Roma ha probabilmente creduto di aver vinto. Sono aumentati gli errori individuali, gli errori non procurati dalla pressione altrui e proprio Spinazzola in un paio di occasioni ha effettuato un pericoloso passaggio in orizzontale nella propria metà campo. In una di queste occasioni, il Wolfsberg ha trovato il pareggio e ha continuando a pressare, galvanizzato, con la stessa intensità del primo tempo, aspettando che i giallorossi scaricassero sugli esterni per far scattare la trappola del pressing.
I capitolini avrebbero dovuto allargare maggiormente il gioco e chissà che la scelta di mettere Kluivert e Zaniolo non a piede invertito fosse dettata proprio dalla volontà di farli andare sulle fasce e allargare la squadra austriaca, tutta compatta al centro con il suo 4-3-1-2.