Scacco Matto - Roma-Lazio 2-2
Un grande derby finisce 2-2 con occasioni, emozioni ed errori da entrambe le parti, una gara tatticamente interessante e divertente per gli spettatori esterni.
Pronti-via e la Lazio inizia ad aggredire, intimidendo la Roma anche con qualche fallo. I giallorossi manovrano col possesso palla, sfruttando lo spazio che si apre, a ridosso del cerchio del centrocampo, ma arrivata ai trenta metri dalla porta non punge, principalmente a causa di una mancata occupazione dell’area di rigore che facilita il lavoro dei difensori biancocelesti: Marchetti non deve fare neanche una parata, perché l’unica conclusione indirizzata nello specchio della porta è un calcio di punizione di Totti bloccato dal muro. La squadra di Pioli è ordinata e pronta a innescare Candreva e Felipe Anderson, aiutati dalla fisicità di Djordjevic, vincitore di molti duelli aerei, che permette a Parolo e Mauri di arrivare spesso e volentieri sulle seconde palle. Gli esterni laziali non devono faticare però molto per trovare zone di campo in cui farsi pericolosi: le lascia loro Maicon, che scende senza pungere e lascia il reparto arretrato spesso in inferiorità numerica. Da quel lato Felipe Anderson, alla terza palla persa da Nainggolan, serve l’assist a Mauri per il vantaggio, da quello opposto è lo stesso brasiliano a colpire con un bel tiro da fuori. Le qualità offensive della Roma invece non emergono: come contro il Milan, troppe percussioni palla al piede che hanno l’unico effetto di sbilanciare la squadra; per il resto il tentativo è quello di imbucare per Florenzi, ben tenuto sotto controllo da de Vrij e Basta, o lanciare Iturbe, che promette bene nel duello col serbo, fa ammonire Cana ma non crea pericoli effettivi alla porta di Marchetti.
La mossa di Garcia per correggere il difetto principale della Roma è il doppio ingresso di Ljajic e Strootman: con loro il possesso palla giallorosso viene traslato di venti metri in avanti, Pjanic avanza il suo raggio d'azione, gli attaccanti riescono a posizionarsi in area e più di tutti lo fa Francesco Totti, che al primo pallone buono insacca il gol dell’1-2. La rete risveglia i giallorossi e manda in trance la Lazio per qualche minuto; nel momento in cui i biancocelesti risalgono la china, colpendo anche il palo con Mauri, Totti però tira fuori il coniglio dal cilindro con la sforbiciata del 2-2. Entrambi i gol vengono da sinistra, il secondo su cross di Cholevas: il greco nella ripresa è un vero e proprio motorino, sempre presente da quel lato e con tanta energia fino alla fine. Energia che magicamente ritrova anche Maicon che supporta maggiormente la manovra dal lato destro, aiutato anche dall’inevitabile calo atletico della Lazio. Col passare dei minuti le energie vengono meno anche alla Roma e si gioca il classico finale in cui entrambe vogliono vincere: tutte le azioni d’attacco assumono sembianze di contropiede, ma nessuna diviene decisiva, anche grazie all’intervento di De Sanctis nel finale.
Le correzioni in corsa di Rudi Garcia sono state dunque determinanti per poter portare via un punto da un derby ben interpretato dalla Lazio, forse però poco forte prima di tutto mentalmente per mandare in porto la barca col vessillo.