Roma-Wolfsberg 2-2 - Scacco Matto - La fatica nel contenere il Wolfsberg
La Roma non va oltre al pareggio contro il Wolfsberg ma tanto basta per superare come seconda la fase a gironi dell'Europa League.
LE SCELTE - Fonseca propone gli undici previsti alla vigilia: Pau Lopez, Pellegrini, Kolarov e Zaniolo usufruiscono di un turno di riposo e partono dalla panchina. Torna Florenzi, con Spinazzola sull'out di sinistra. Torna anche Fazio dal primo minuto, in coppia con l'insostituibile Mancini. A centrocampo, confermata la premiata coppia Veretout-Diawara mentre Ünder, Mkhitaryan e Perotti agiscono alle spalle di Edin Dzeko.
Sahli schiera i suoi undici con il consueto 4-3-1-2, con Schmid e Wernitznig mezzali e l'insidioso Liendl a supporto delle due punte, Weissman e Niangbo.
PRESSING - Gli austriaci, come da copione, pressano fin da subito molto alti cercando di non dare un attimo di respiro al portatore palla giallorosso.
La Roma fatica così nella parte dell'incontro e il Wolfsberg rimane stretto e compatto, ripartendo subito allargando gli interni di centrocampo, facendo salire i terzini e cercando i due attaccanti, Weissman e Niangbo. Entrambi si completano alla perfezione: il primo attacca molto bene la profondità mentre il secondo viene più incontro per proteggere palla e scaricare a un compagno oppure può smarcarsi figendo di venire incontro per poi buttarsi anch'egli nello spazio grazie alla sua rapidità e alla forza fisica. Florenzi fatica tantissimo a tenerlo ma anche Mancini va in sofferenza e l'attaccante ivoriano sfugge per ben due volte a Mancini nell'azione che porta all'autogol proprio di Florenzi.
RISPOSTA CAPITOLINA - La squadra di Fonseca prova a conquistare metri e a disturbare la manovra avversaria con un 4-4-2 in fase difensiva, con Dzeko e Mkhitaryan a pressare sulla difesa austriaca. Nella ripresa il tecnico portoghese mette Dzeko e Perotti in pressing sui due centrali difensivi avversari mentre l'armeno scherma la giocata verso il regista, costringendo il Wolfsberg a sterili lanci lunghi, preda della difesa della Roma.
Diawara si incolla il più possibile a Liendl e il sistema sembra funzionare ma i giallorossi faticano a mantenere la concentrazione, forse per aver sottovalutato l'impegno oppure per una naturale stanchezza fisica e mentale, e la partita rimane in equilibrio fino all'ultimo. I cambi operati da Fonseca (Zaniolo e Pellegrini per Ünder e Perotti) danno vitalità alla squadra ma è Dzeko ad afflosciarsi e a mancare nella fase realizzativa, con il risultato che il match termina in parità e con la Roma ai sedicesimi.