Roma-Salisburgo 2-0 - Scacco Matto

24.02.2023 20:15 di  Alessandro Carducci  Twitter:    vedi letture
Roma-Salisburgo 2-0 - Scacco Matto
Vocegiallorossa.it
© foto di www.imagephotoagency.it

La Roma ribalta il risultato dell'andata, batte 2-0 il Salisburgo e si qualifica agli ottavi di Europa League.

LE SCELTE - José Mourinho deve rinunciare a Tammy Abraham con il Gallo Belotti che guida l'attacco, supportato da Dybala e Pellegrini. Zalewski vince il ballottaggio sulla destra con Spinazzola a sinistra mentre Cristante e Matic giocano in mezzo. Difesa confermata con il trio Mancini-Smalling-Ibanez.
Il Salisburgo risponde con il consueto 4-3-1-2 con Seiwald, Gourna-Dou e Kjaergaard a centrocampo, Capaldo sulla trequarti e, in avanti, la coppia Adamu-Okafor.

ATTEGGIAMENTO - La Roma fa capire subito agli austriaci che, per loro, non sarà una serata facile, con un pressing alto, il baricentro alto e un atteggiamento molto aggressivo. Mancini annulla Okafor mentre Ibanez fatica un pochino con Adamu ma, complessivament,e i duelli vengono tutti vinti dai giallorossi.

ALLARGARE IL GIOCO - Lo avevamo ripetuto all'infinito: contro una squadra che fa della densità in zona palla l'arma principale bisogna allargare il più possibile il gioco. Ed è proprio quello che la Roma fa, non solo con i due esterni, Zalewski e Spinazzola (quest'ultimo a tratti travolgente) ma anche con Mancini che, non contento di mordere le caviglie di Okafor si sovrappone spesso e volentieri sulla fascia destra per creare superiorità.

CRISTANTE E MATIC - Con i giallorossi a trazione anteriore, ci vogliono una grandissima organizzazione e, anche, una grandissima attenzione per subire così poco in difesa. Merito della squadra, dei tre difensori, vittoriosi in quasi tutti i duelli, ma anche della coppia centrale di centrocampo. Cristante e Matic (quest'ultimo in particolare) fanno un filtro efficiente, sapendo dove stare e capendo prima l'intenzione degli avversari. Prevenire le geometrie avversarie, occupando le linee di passaggio, risulta così fondamentale per troncare l'offensiva austriaca che, fiaccata dalla pressione della Roma, confusa dall'organizzazione difensiva giallorossa e perdente nei duelli singoli, fatica anche solo a far arrivare il pallone dalle parti di Rui Patricio.