Roma-Lecce - Scacco Matto - Lo spazio non sfruttato nel primo tempo, la psicologia e la distanza tra i reparti
La Roma elimina il Lecce dalla Coppa Italia grazie ai gol di Kumbulla, Abraham e Shomurodov, approdando così ai quarti di Coppa Italia, dove affronterà l'Inter.
LE SCELTE - José Mourinho stupisce ancora, cambiando nuovamente sistema di gioco e schierando la squadra con un 4-3-3. Karsdorp, Kumbulla, Ibanez e Maitland-Niles compongono il pacchetto difensivo mentre Cristante è il vertice basso del centrocampo, completato da Oliveira come mezzala destra e da Veretout nel ruolo di mezzala sinistra. Perez e Felix agiscono ai lati di Abraham.
Stesso sistema di gioco per il Lecce: Baroni preserva alcuni titolari (Strefezza su tutti) e propone Gendrey, Calabresi, Dermaku e Barreca. Blin si posiziona davanti alla difesa con Helgason a destra e Gargiulo alla sua sinistra. Olivieri viene supportato da Listkowski, etserno destro, e da Di Mariano, sull'altra fascia.
SPAZIO LIBERO - Il Lecce gioca a viso aperto e pressa subito forte la Roma. Quando i giallorossi iniziano la costruzione dell'azione, Gargiulo sale accanto a Olivieri mentre Blin, vertice basso del centrocampo, sale a pressare Cristante. Con la mezzala sinistra fuori posizione e il vertice basso che si alza, rimane uno spazio da attaccare che Oliveira occupa molto spesso. Dopo pochi minuti, riceve palla proprio lì e viene abbattuto fallosamente. Passano pochi minuti e Blin decide, invece, di marcare Oliveira e di lasciare Cristante libero. Qualche minuto più tardi, invece, Blin sale ed è Veretout a occupare pericolosamente quello spazio. Una miniera d'oro che la Roma sfrutterà molto poco.
PSICOLOGIA - Già un paio di minuti prima del vantaggio del Lecce, la Roma abbassa la pressione e si schiaccia troppo. Dopo la rete, la situazione peggiora e le certezze (evidentemente poche) iniziano a vacillare. La squadra si allunga e le distanze tra i reparti fanno sì che i capitolini soffrano in fase di impostazione, con Cristante molto spesso in difficoltà nel trovare compagni liberi, e in fase difensiva, con poco aiuto da parte degli attaccanti e qualche ritardo nel tornare da parte di Veretout.
LA SOLITUDINE DI ABRAHAM - Se Perez almeno accenna a venire dentro, Felix per caratteristiche rimane molto largo e Abraham trova poco aiuto e viene spesso isolato, a che a causa della già citata troppa distanza tra i reparti, che fa sì che anche Veretout e Oliveira siano poco utili.
EUFORIA E TITOLARI - Dopo il gol, la Roma riprende coraggio mentre il Lecce abbassa un pochino il ritmo, dopo un primo tempo molto dispendioso. Inoltre, all'intervallo Mourinho deve aver sgridato i suoi che tornano in campo più determinati e reattivi. E poi, i cambi aiutano parecchio: entrano Vina al posto di uno spaesato Maitland-Niles, Zaniolo al posto di Perez e Mkhitaryan al posto di Veretout, in fase nettamente calante ormai da un po'.
L'espulsione di Gargiulo è la ciliegina che segna il tracollo del Lecce, con la Roma che nella ripresa trova spazi molto più facilmente e vince con merito.