Roma-Genoa 3-3 - Scacco Matto - Come il Genoa ha messo in difficoltà la Roma e le contromisure da adottare
La Roma non va oltre al pareggio (3-3) nell’esordio in campionato contro il Genoa.
LE SCELTE – Nessuna sorpresa per Fonseca nella prima formazione schierata nella sua avventura italiana. Florenzi e Kolarov ai lati, Fazio e Jesus a difendere la porta e la coppia Cristante/Pellegrini in mezzo al campo. Davanti, spazio a Ünder, Zaniolo e Kluivert, unica novità rispetto alle previsioni a causa dell’infortunio di Perotti. In avanti, ovviamente, Edin Dzeko.
Andreazzoli conferma il suo 3-5-2 con Criscito pienamente recuperato e Zapata a guidare la difesa. A centrocampo, Radovanovic si posiziona in cabina di regia con il fiore all’occhiello della campagna acquisti ligure, Lasse Schöne, a fare da mezzala. In avanti il duo Kouamé-Pinamonti.
RAPIDITÀ – La Roma si porta subito nella metà campo avversaria, cercando di coprire le linee di passaggio del Genoa e spingendo i liguri a lanciare lungo. Andreazzoli tiene gli esterni molto alti e accetta di impostare lungo dalle retrovie, potendo contare su una coppia d’attacco composta da giocatori fisici e alti (Pinaonti-Kouamé). I giallorossi conquistano subito la porzione di campo avversaria e sono bravi a puntare sulla differenza di passo tra Ünder e Criscito. Il turco in agilità salta sia lui che Zapata e porta in vantaggio la Roma.
La rapidità dell’esterno giallorosso rischia di far sbandare definitivamente il Genoa pochi minuti più tardi, quando una gran palla di Pellegrini pesca proprio Ünder, bravo a tagliare come una lama nel burro sempre tra Criscito e Zapata.
LANCIO DA DIETRO – Al minuto numero 8 accade quello che accadrà spesso durante la partita e, presumibilmente, anche durante tutta la stagione. Il Genoa scarica palla lateralmente su Ghiglione, che serve immediatamente Radovanovic che, di prima, lancia in profondità per l’attaccante, in questo caso verso Kouamé, che si fa trovare in fuorigioco. La stessa cosa al minuto 38: palla ancora a Ghiglione, Radovanovic si avvicina per ricevere e lancia immediatamente Kouamé, che si inserisce con successo tra Fazio e Jesus. Con la difesa molto alta, gli avversari proveranno spesso a scambiare rapidamente a centrocampo prima di tentare il lancio improvviso a scavalcare la difesa della Roma. Motivo per il quale serve un quarto centrale rapido. È una priorità.
COMPATTEZZA – Il problema si potrebbe risolvere esercitando una continua pressione sul portatore palla avversario (per non fargli giocare il pallone in maniera pulita) e rimanendo compatti, per coprire le linee di passaggio e non offrire uno scarico agevole.
Al 13’pt Lerager viene servito in mezzo al campo senza essere circondato da nessun giocatore della Roma: i tre trequartisti sono rimasti in avanti e sia Cristante che Pellegrini sono lontani e decentrati. Lo sfilacciamento delle linee provoca l’inserimento immediato da parte degli avversari che, senza essere pressati, possono scegliere la soluzione migliore mettendo, così, in difficoltà e facendo fare brutta figura ai difensori, che sono sempre coloro i quali vanno a pagare le mancanze della squadra.
ERRORI DEI SINGOLI – A quanto scritto sopra, si sommano poi gli errori dei singoli. Minuto 16 del primo tempo: altro lancione da dietro, Jesus non salta e la palla cade nel vuoto dell’area di rigore, con Fazio lontano ma soprattutto Cristante che non si era abbassato come eravamo abituati a veder fare a De Rossi. Il risultato è che Pinamonti, dall’interno dell’area di rigore, ha tutto il tempo di girarsi, prendere la mira e calciare a rete.
Il Genoa prova a verticalizzare ancora, pochi minuti più tardi, ma Jesus questa volta è bravo e sfrutta la sua rapidità (serve un difensore rapido) per arrivare prima di Kouamé.
Ancora errori individuali in occasione de calcio di rigore per il Genoa: Fazio si addormenta e Jesus si getta in scivolata in maniera imprudente, causando un rigore evitabilissimo.
Altra dormita nella ripresa, ma con protagonisti diversi. Mancini, subentrato al posto di Jesus, non guarda il suo diretto avversario e Kouamé fissa il risultato sul pareggio.
MOVIMENTI OFFENSIVI - Ünder è stato tra i migliori ieri. Bravo a posizionarsi internamente, come chiede Fonseca, viene incontro alla palla per dare sostegno alla manovra o per chiamare l’uno-due, sfruttando la sua rapidità. Zaniolo è poi abile nell'inserirsi nello spazio lasciato dall'esterno di turno (Ünder o Kluivert) mentre l'olandese ha cercato nel primo di creare superiorità sull'altra fascia, la destra, quella occupata da Ünder. Dzeko, gol eccezionale a parte, come di consueto viene molto incontro per fare quasi da trequartista o per fare da sostegno per gli inserimenti dei centrocampisti, come quando ha mandato in porta prima Cristante e poi Pellegrini, nell'ultima parte dell'incontro.