Lazio-Roma 3-2 - Scacco Matto - Errori di reparto ed errori individuali
La Lazio si aggiudica il derby al termine di una spettacolare partita vinta 3-2 dai biancocelesti.
LE SCELTE - José Mourinho conferma Ibanez al centro della difesa e recupera Vina, che si riposiziona sulla sinistra. Karsdorp e Mancini completano il reparto difensivo mentre Cristante e Veretout formano la coppia di centrocampo. In avanti, Pellegrini è out per squalifica e, al suo posto, il tecnico portoghese accentra Mkhitaryan e inserisce El Shaarawy a sinistra, con Zaniolo a destra. Abraham guida l'attacco.
Sarri risponde con il consueto 4-3-3 con Milinkovic-Savic, Lucas Leiva e Luis Alberto a centrocampo. Felipe Anderson e Pedro agiscono ai lati con Immobile prima punta. In difesa, Marusic viene preferito a Lazzari.
INIZIO INCERTO - La Roma decide di non pressare e di lasciare l'iniziativa agli avversari, preoccupandosi principalmente di schermare Lucas Leiva con il lavoro di Abraham e Mkhitaryan. Cristante e Veretout sono invertiti in modo tale da consentire all'ex atalantino di contrastare fisicamente Milinkovic-Savic. Lo stesso centrocampista della Lazio contro Cristante quando la Roma imposta l'azione. In questo modo, la Lazio si mette con una sorte di 4-2-3-1 quando la squadra di Mourinho inizia l'azione, con Milinkovic-Savic sulla linea di Felipe Anderson e Pedro. La prima volta che Cristante riesce a ricevere libero il pallone la Roma crea la prima occasione, attorno al quarto d'ora.
VERTICALE - Ibanez tiene d'occhio Immobile che, fin da primi minuti, attacca e stressa continuamente la linea difensiva giallorossa.
La Lazio, infatti, cerca molto la verticalità tenendo Felipe Anderson largo per bloccare Vina mentre Pedro spesso viene incontro, per evitare le marcature, cercando poi subito in verticale Immobile.
PRIMO GOL - Sono tante gli interrogativi in merito al vantaggio laziale: tutto nasce da un filtrante di Luiz Felipe per Immobile e né Mancini né Ibanez provano l'anticipo (da capire se ci fossero precise istruzioni in merito). Il centravanti biancoleste ha allargato immediatamente per Felipe Anderson, posizionato molto esterno come dicevamo prima. Il brasiliano, completamente solo, mette un gran pallone in mezzo ma resta da capire chi avrebbe dovuto seguire Milinkovic-Savic, lasciato totalmente solo.
Il secondo gol è un contropiede eseguito bene dalla Lazio, ma derivato da un fallo su Zaniolo non ravvisato dall'arbitro.
RIPRESA - L'obiettivo della Roma è di trovare l'uomo libero sul lato debole oppure quello di liberare l'uomo tra le linee, tra Zaniolo, Mkhitaryan, El Shaarawy. Poche volte, però, i giallorossi sono riusciti a trovare linee di passaggio pulite in verticale, esponendosi ovviamente ai contropiedi avversari. Il terzo gol è proprio frutto di una transizione negativa, con Mancini bruciato da Immobile. Anche Abraham ha spesso tentato di sganciarsi dalla marcatura liberandosi dalle linee ed è una soluzione che la Roma ha tentato troppo poche volte.
TUTTO PER TUTTO - Nel finale, Mourinho gioca tutte le carte a disposizione e termina la gara con una sorta di 3-2-4-1: Smalling, Mancini, Ibanez; Veretout, Cristante; Perez, Mkhitaryan, Shomurodov, Zalewski; Abraham. Questo non servirà, però, per evitare la sconfitta.