Juventus-Roma 2-0 - Scacco Matto - Poca qualità negli ultimi metri e l'impossibilità di alzare la palla
LE SCELTE - Nessuna sorpresa per Paulo Fonseca rispetto alle previsioni della vigilia. Il tecnico portoghese, orfano di Pellegrini e Pedro, propone un 34-2-1 con Cristante e Mkhitaryan a supporto di Borja Mayoral. Il centrocampo è formato da Villar e Veretout. Karsdorp e Spinazzola agiscono ai lati mentre la linea difensiva è composta da Mancini, Ibanez e Kumbulla, con Pau Lopez in porta.
Andrea Pirlo propone il suo 4-4-2 con de Ligt in panchina e la coppia Bonucci-Chiellini come coppia difensiva. I due terzini sono Danilo e Alex Sandro mentre i due esterni di centrocampo sono Chiesa e McKennie, con Rabiot e Arthur in mezzo al campo (Bentancur è out per squalifica). Le due punte sono Ronaldo e Morata.
LA ROMA GIOCA, LA JUVE SEGNA - I giallorossi partono molto bene: l'idea è di attaccare dalla fascia sinistra, con Spinazzola, Mkhitaryan e Veretout ad agire sulla parte sinistra del campo. Il francese ha il compito di attaccare il corridoio sinsitro e riesce, così, a creare qualche pericolo. I capitolini provano a tenere il baricentro ma la Juventus è brava a uscire palla al piede. La squadra di Pirlo, a sua volta, prova inizialmente ad aggredire la Roma ma anche la squadra di Fonseca riesce a uscire bene, eludendo il primo pressing, fattore che spinge Pirlo a chiedere ai suoi giocatori di abbassare il baricentro. Così facendo, i padroni di casa tolgono profondità alla Roma chiudendosi con un accorto 4-4-1-1, che la Roma non riuscirà a scardinare. Soprattutto perché, al primo affondo, la Juventus passa in vantaggio con una gran giocata di Ronaldo, che sblocca il match. Fino a quel momento, la Roma stava dominando il campo, peccando qualcosa negli ultimi metri ma dando l'idea di poter fare male alla retroguardia avversaria.
ULTIMI METRI - La Juventus, dopo il gol, ha abbassato il proprio baricentro, rinunciando a prendere alta la Roma e aspettandola nella propria metà campo. Linee strette, difesa bassa, così facendo i padroni di casa hanno tolto profondità a Borja Mayoral. Contemporaneamente, Spinazzola è andato spesso a sbattere contro Chiesa e Danilo e la Roma si è così trovata spuntata, senza possibilità di fare male con Borja Mayoral e bloccata sulle fasce, con Karsdorp poco impiegato e poco preciso. Ci sarebbe voluta una giocata negli ultimi metri: ci ha provato Mkhitaryan, senza fortuna, ed era l'unico a poterla fare dato che Cristante non è Pellegrini e nemmeno Pedro. Inoltre, il gol preso alla prima azione juventina ha, in parte, demoralizzato la squadra di Fonseca.
PALLA ALTA - Borja Mayoral ha tante qualità ma non quella di dominare i duelli aerei. Con lui in campo, la Roma è stata costretta a giocare palla a terra, senza poter trovare altre soluzioni. Cinque minuti dopo l'ingresso di Dzeko, si è capito quanto questo possa essere un handicap: pallone lungo dalle retrovie per il bosniaco che, di testa, serve Carles Perez, il cui tiro di prima intenzione mette in difficoltà Szczesny.
SQUADRA DIVISA IN DUE - Il che chiude l'incontro arriva a causa di una serie di errori. Un lancio dalla difesa juventina costringe Kumbulla a un rinvio maldestro in zona centrale, dove è presente solo Diawara. L'ex Napoli non è reattivo e si fa anticipare da Rabiot. I bianconeri fanno girare palla sulla trequarti prima di allargare a destra per Cuadrado. Spinazzola concede troppo spazio al laterale juventino, che vede il movimento di Kulusevski, seguito in ritardo ancora da Diawara. Alla fine, paga il conto il meno colpevole, Ibanez, e, soprattutto, la Roma.