Ajax-Roma 1-2 - Scacco Matto - La posizione di Cristante e il cambio di modulo in fase di costruzione. Tanti errori e tanti sliding doors

09.04.2021 22:04 di Alessandro Carducci Twitter:    vedi letture

LE SCELTE - Paulo Fonseca conferma il 3-4-2-1 con Mancini, Cristante e Ibanez sulla linea difensiva. A centrocampo, il tecnico portoghese preferisce Diawara a Villar per le maggiori attitudini difensive dell'ex Napoli mentre si rivede Veretout. Ai lati, spazio a Bruno Peres e Spinazzola mentre Pellegrini e Pedro agiscono alle spalle di Dzeko.
Ten Hag risponde con il classico 4-3-3 di casa Ajax: Rensch, Timber, Martinez e Tagliafico compongono la linea difensiva. Alvarez detta i tempi a centrocampo, supportato ai lati da Klaassen e il gioiellino Gravenberch. In avanti, il club olandese schiera il tridente formato da Antony, Tadic e Neres.

PRIMA PRESSIONE - La Roma non effettua un pressing ultra offensivo, come preventivabile, ma tiene la difesa abbastanza alta e la squadra corta, cercando di schermare il mediano avversario, Alvarez, con Pellegrini o con uno tra Diawara e Veretout, a seconda delle situazioni. L'Ajax, invece, adotta inizialmente un pressing ultraoffensivo tentando di disturbare la costruzione dal basso della Roma e portando quanti più possibili giocatori nella metà campo avversario, in modo tale da provare a schiacciare i giallorossi. I capitolini risolvono spesso il problema lanciando per Dzeko, encomiabile nel suo impegno nell'addomesticare i palloni alti per far risalire la squadra.

FLUIDITÀ - In fase di costruzione, Cristante spesso si alza e la Roma forma una sorta di 4-2-3-1 (o 2-4-3-1, a seconda di come vogliamo considerare i due esterni), con l'ex atalantino accanto a Diawara e Veretout che si alza sulla linea dei trequartisti. La scelta risiede probabilmente nella volontà di Fonseca di liberare Cristante alle spalle della prima pressione dell'Ajax.  Quando, invece, è l'Ajax a impostare da dietro la Roma schiera il consueto 5-3-2 con Pellegrini accanto a Dzeko e Pedro che scala sulla linea mediana.

PSICOLOGIA - Con l'Ajax tutta protesa nel tentativo di dominare la metà campo giallorossa, la Roma può cercare di ripartire in contropiede e lo fa molto bene in un paio di occasioni con Spinazzola, imprendibile sulla fascia sinistra fino al maledetto infortunio, che cambia l'inerzia della gara e toglie qualche punto di riferimento e un po' di fiducia ai ragazzi di Fonseca. Il gol preso prima dell'intervallo rischia di essere il colpod i grazia, con la Roma che traballa e, nella ripresa, commette altri errori individuali che portano al calcio di rigore per l'Ajax. Se gli olandesi avessero segnato il secondo gol, probabilmente la partita sarebbe finita lì. Invece Pau Lopez para il rigore, acquisisce fiducia (dà spesso l'impressione di non essere tranquillo) e tutta la Roma torna a essere determinata. Poco dopo arriva il pareggio (fortunoso) e infine il gol vittoria. Tante sliding doors, che possono cambiare le sorti di una partita (di una stagione?). Troppi, però, gli errori individuali con occasioni letteralmente regalate, come il gol dei lancieri ma potremmo citare i molti passaggi sbagliati da Pau Lopez, l'errore di Ibanez sul rigore e via discorrendo. 

L'AJAX - Gli olandesi mantengono il possesso del pallone e cercando, come previsto, di creare sempre densità in zona palla e di formare tanti triangoli per creare sempre linee di passaggio nitide. Lasciano ampi spazi in contropiede e devono giocaoforza scoprire il lato debole, che la Roma prova ad attaccare sprecando qualche contropiede di troppo. Gli olandesi peccano nel contenere Dzeko sui duelli aerei (compito non facile) e prendono qualche rischio di troppo in fase di costruzione. Gli episodi hanno determinato il match e consentiranno alla Roma di poter avere un'occasione ghiottissima tra una settimana.