Trigoria - Di Francesco: "Gli infortuni? Non siamo degli sprovveduti. Dzeko? Non so se rinuncerò a lui"

27.10.2017 14:35 di  Redazione Vocegiallorossa  Twitter:    vedi letture
Trigoria - Di Francesco: "Gli infortuni? Non siamo degli sprovveduti. Dzeko? Non so se rinuncerò a lui"
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© foto di Insidefoto/Image Sport

Eusebio Di Francesco parlerà in conferenza stampa alle 14.45  alla vigilia del match contro il Bologna, in programma domani sera alle 20.45 allo stadio Olimpico.

Le cause dei tanti infortuni ai crociati?
"Più dei colpevoli stiamo cercando delle soluzioni. Abbiamo degli ottimi professionisti e cercheremo di fare in modo non accada più. Dispiace per il ragazzo, gli faccio l'in bocca al lupo, puntavamo molto su di lui".

Defrel?
"Ha bisogno di fiducia, di fare gol. Deve ritrovare la via del gol, si è sacrificato moltissimo per la squadra e lo rifarà, ne sono convinto. Mi auguro che la sua predisposizione a mettersi a disposizione sia ripagata. Ha bisogno di fiducia".

Gioca centravanti domani Defrel?
"O centravanti o alto a destra. Sicuramente sarà della partita. Oggi farò tutte le valutuzioni, anche pensando alla gara con il Chelsea ma l'unico obiettivo è vincere domani".

Dzeko?
"Non è stato brillantissimo ma sempre pericoloso. Ha preso anche una traversa nell'ultima gara. Non so se rinuncerò a lui, ci penserò tra oggi e domani".

Fiducia in Norman e Lippie? I giocatori hanno timore ora di farsi male?
"Siamo una squadra. Il primo responsabile di tutto è l'allenatore. Loro sono grandi professionisti, vivono qui dalla mattina alla sera. Insieme ai dottori e allo staff otterremo bei risultati. Anche la casualità ha provocato tanti infortuni ma vogliamo essere costruttivi e cercare veramente delle soluzioni. Ora vengono fatti tanti discorsi che lasciano il tempo che trovano. Poi un domani uno farà una scelta, uno un'altra, come accade ovunque ma adesso c'è grande fiducia in loro. La paura dei giocatori? Glielo chiederò nella riunione tecnica. Seriamente, hanno molta fiducia nel lavoro svolto. Sono dispiaciuti, ovviamente, per l'accaduto. Il ginocchio me lo sono rotto pure io nel 2000, quando abbiamo vinto lo scudetto e forse abbiamo vinto proprio per quello (ride ndr). Può succedere, fa parte del nostro lavoro. Peccato perché era rientrato da poco da un infortunio che aveva subìto in Olanda".

Quali soluzioni si possono adottare sul tema infortuni?
"Non ne possiamo parlare in un minuto. Ci sono delle tematiche scientifiche e di lavoro che vanno coordinate per capire meglio dove si possa migliorare la prevenzione. Non siamo degli sprovveduti. Ora bisogna lavorare e parlare meno".
 

Domani la partita contro suo figlio. Vi sentite prima di una partita del genere?
"Mi fa ridere perché se gli chiedo se gioca mi dice di non saperlo: 'Non lo so papà, abbiamo provato tanti moduli', come a non volermi dire niente ed è un giochino tra me e lui. Comunque è sempre emozionante, anche solo chiamarlo Di Francesco e non Federico con i miei calciatori. Sono felice di quello che sta facendo, può fare ancora meglio, magari non da domani".

Il ruolo dove ha fatto pià cambi è stato quello di esterno destro. Sta cercando l'assetto giusto?
"Ho cambiato moltissimo lì. Avevamo preso Schick, per cui avremmo potuto modificare l'assetto di gioco o fargli interpretare il ruolo in maniera diversa, ma non l'abbiamo mai avuto. Defrel anche è stato fuori parecchio. Ünder è molto interessante e si sta addattando pian piano al campionato italiano e ai carichi di lavoro. A sinistra siamo più rodati mentre a destra stiamo cercando gli equilibri".

La Roma è la squadra che cambia più giocatori. Può diventare un punto di forza o un punto debole e quanto influisce sulla crescita dei giocatori?
"Se parliamo di crescita è come il settore giovanile. I giocatori vanno fatti giocare per farli crescere. Io le scelte non le faccio però in base a questo ma se faccio giocare un giocatore è perché ritengo che possa farla e dare qualcosa alla squadra. Se sia un vantaggio o meno lo diranno i risultati perché voi valutate solo quello, non se la squadra cresca o i giocatori migliorino. Sto lavorando per crescere insieme per ottenere dei risultati. Se dovessi ragionare diversamente farei ancora più cambi. Comunque, con 3 partite in 6 giorni bisogna cambiare qualcosa per forza. Col Crotone si è parlato di vittoria sporca ma per me non c'è mai stata partita. Siamo mancati in qualcosa, ovviamente, nel chiudere la partita".

Tutti i giocatori che si sono infortunati al crociato negli ultimi 3 anni e mezzo erano under 25. Avete preso in considerazione questo dato?
"Ci hai dato un dato in più, lo valuteremo, non ci avevo pensato ma ci sono tanti aspetti da valutare. Bisogna lavorare sulla prevenzione".

Dove crede che Nainggolan possa rendere al meglio?
"Basta che giochi. Può giocare in tanti ruoli, le sue qualità migliori sono quelle di poter prendere palla tra le linee, la sua pericolosità al rtiro e la capacità di inserirsi. Si è messo a disposizione della squadra e sono convinto riprenderà a fare gol in continuità, è stato anche sfortunato. Non so quanti pali abbiamo preso, ci manca qualcosa. A lui manca solo il gol, sono contento di quello che sta facendo".