Tanti sorrisi, tanta normalità e il no alla Juve, ecco com'è iniziato il Governo Gasperini a Roma

Tanti sorrisi, tanta normalità e il no alla Juve, ecco com'è iniziato il Governo Gasperini a RomaVocegiallorossa.it
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Oggi alle 13:30Primo piano
di Alessandro Carducci
fonte L'editoriale di Alessandro Carducci

Completo scuro, sorrisone delle migliori occasioni, che nella sua esperienza a Bergamo abbiamo visto solo nei periodi più floridi, e tanta disponibilità e umiltà. Gian Piero Gasperini è entrato in punta dei piedi a Trigoria. Ha risposto alle domande senza voler fare il protagonista, senza grossi slogan, se non alcuni suoi principi non sorprendenti, tra cui “Bisogna andare forte perché all’estero vanno tutti forte”, oppure “Voglio che i giocatori vogliano fare la migliore stagione della propria carriera”.
Ha colpito il suo entusiasmo: “Ho la forte convinzione di aver fatto la scelta giusta, ho preferito questo progetto alla Juve” e, così come disse Ranieri appena arrivato, anche Gasperini ha sottolineato il grande entusiasmo dei Friedkin, che non trapela (anche perché non parlano pubblicamente mai).
Certamente, il suo entusiasmo non è stato scalfito dall’affaire Ghisolfi, uscito dalla porta sul retro mentre si apriva il sipario sul Governo Gasperini. L’ex tecnico dell’Atalanta ha distrbuito più sorrisi delle caramelle ad Halloween ma è comprensibile. Per lui, è l’occasione di rientrare tra gli allenatori delle big, dopo la sfortunata parentesi all'Inter, mentre per la Roma è l’occasione di dare una svolta ai tentativi, finora frenetici ed elettrici, dei Friedkin di costruire una grande Roma. Siamo all’inizio, dicevamo, e ci sarà tempo per Gasp per innervosirsi contro la stampa.

UN ANNO DI PAZIENZA - Fondamentale l’assicurazione di Ranieri, che ha già dichiarato che a Gasp sarà dato un anno per rodarsi e far ingranare la squadra. È fondamentale dirlo fin da subito per non dover cambiare istericamente alle prime difficoltà, come accaduto con De Rossi lo scorso anno. L’idea, qui, è di fare le cose sul serio. Tutti avvisati: non dovesse partire bene, sarà inutile chiedere l’esonero, un ulteriore cambio, l’ennesima rivoluzione. Ci sarà bisogno di tempo e di unità di intenti. L’occasione è imperdibile per entrambe le parti: la Roma ha già sbagliato molto per sbagliare ancora. Gasp vuole cancellare la macchia dell’esperienza con l’Inter e il bagaglio di successi con l’Atalanta lo aiuterà certamente.