VG

Il bilancio di Ghisolfi alla Roma

Il bilancio di Ghisolfi alla RomaVocegiallorossa.it
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 16:25Primo piano
di Alessandro Carducci

Dopo un anno, è già terminata l’esperienza di Florent Ghisolfi nella Roma. Il dirigente francese era stato annunciato il 22 maggio del 2024, al termine di una lunga ricerca seguita all’addio di Tiago Pinto del gennaio precedente.

IL BILANCIO DI GHISOLFI – Sono solo due le sessioni di mercato che possiamo commentare, entrambe dall’esito controverso. Lo scorso anno, Ghisolfi spese circa 30 milioni per Artem Dovbyk dopo l’ottima stagione al Girona. I dubbi erano relativi al fatto che quella in Spagna fosse la prima stagione ad alti livelli, essendo arrivato l’anno precedente dal campionato ucraino. Positivo l’acquisto di Matias Soulé che, dopo un avvio complicato, è cresciuto parecchio nella seconda parte di stagione e vale già più rispetto ai 25 milioni di euro sborsati alla Juventus. Sbagliato, invece, l’acquisto di Enzo Le Fée. Non per il valore del giocatore che, in Inghilterra, sta facendo bene, ma perché non era la priorità del club. Una squadra dalle risorse limitate non può spendere oltre 20 milioni per un calciatore non prioritario. Dahl è un buon giocatore, e al Benfica ha fatto bene, ma è stato un azzardo. De Rossi si è dovuto impuntare per Koné, arrivato sul finire del mercato. Oltre il gong, invece, gli arrivi di Hummels ed Hermoso per una Roma scottata dal caos Danso. Si poteva fare meglio. Impalpabili Saud (anche se lì dovrebbe esserci stato lo zampino di Lina Souloukou) e Sangarè mentre lo scambio Saelemaekers-Abraham ha coperto un ruolo ma scoperto un altro, lasciando i giallorossi con i soli Dovbyk e Shomurodov in avanti.

IL CALCIOMERCATO INVERNALE – A gennaio, si sa, servono giocatori pronti perché chi arriva dall’estero, solitamente, ha bisogno di tempo per ambientarsi. Eppure, sono arrivati tutti giocatori fuori dai confini nazionali: Rensch, Salah-Eddine, Gourna-Douath e Nelsson. Salviamo l’ultimo, perché è stata una toppa evidente a costo zero, o quasi, e va bene così. Benino, ma non benissimo Gourna-Douath, per il quale avrebbe senso l’acquisto dal Salisburgo, altrimenti è stato solo un servizio reso agli austriaci con un master a Trigoria di 6 mesi per il centrocampista. Male Salah-Eddine, che non ha fatto in tempo ad ambientarsi, mentre la corsa per anticipare l’arrivo di Rensch, pagando l’Ajax 5 milioni per prenderlo a gennaio anziché gratis a giugno, non trova spiegazione. Giocatore discreto, nulla di più, nulla di meno.

IL RINNOVO DI SVILAR - La trattativa per il rinnovo di Svilar è stata disastrosa: quando hai un portiere così forte che, incredibilmente, non insegue i soldi o i trofei facili e dichiara a tutti di voler rimanere a Roma non bisogna tergiversare né dargli modo di cambiare idea. Invece, è servito l’intervento di Ranieri per evitare uno strappo tragicomico.

In conclusione, Ghisolfi non ha fatto disastri ma Roma è forse troppo per lui, almeno per il momento.