Spinazzola: "Il mio recupero? Mi sono fatto una tabella di marcia. Sentirò cosa dice il mio corpo, ma darò retta ai medici"

11.09.2021 11:15 di  Marco Rossi Mercanti  Twitter:    vedi letture
Spinazzola: "Il mio recupero? Mi sono fatto una tabella di marcia. Sentirò cosa dice il mio corpo, ma darò retta ai medici"
Vocegiallorossa.it
© foto di Image Sport

Il terzino giallorosso Leonardo Spinazzola, fermo ai box per la rottura del tendine d'Achille sinistro, è stato intervistato dall'edizione odierna de Il Corriere della Sera. Queste uno stralcio delle sue dichiarazioni:

Paragone tra gli infortuni che hai subìto?
«Peggio il ginocchio. Il legamento crociato ti fa male anche dopo. Dicono invece che il tendine d’Achille, una volta guarito, addirittura si rafforzi».

La pandemia ha fatto rinviare l’Euro di un anno. L’Italia avrebbe vinto nel 2020?
«Abbiamo vinto quello che c’è stato e questo basta. Ci sentivamo forti anche un anno prima. La pandemia è stata un dramma tale che cancella ogni altro discorso. Penso alla gente che è morta, a chi ha perso i propri cari, ai ragazzi che non hanno potuto vivere appieno gli anni più belli. Da piccolo ero sempre a giocare a pallone, mia mamma voleva portarmi via dal campo dopo avermi rincorso a lungo».

Il vostro Europeo, gli ori di Tokyo: è stata un’estate di azzurro intenso..
«Ho visto tutte le Olimpiadi, tifavo dal divano. Jacobs, Tamberi, Pellegrini: in casa si esultava tutti insieme come se avessi vinto io».

Nel tuo libro si parla della colonna sonora che vi ha accompagnato: avete fatto cantare Belotti in napoletano..
«Quaranta giorni tra ritiro e partite senza mai un litigio. Un gruppo così non lo avevo mai visto. Non basta per vincere, ma aiuta. Aiuta molto».

Sarà facile o difficile, in campionato, affrontare quei compagni da avversari? 
«Abbracci prima e dopo, ma non durante la partita».

Se capita, insomma, a Insigne può arrivare anche un “calcioaggiro”? 
«Di calci, in verità, nella mia carriera ne ho sempre dati pochi».

Troppo tenero? Piacerà a Mourinho? Che impressione ha avuto del suo nuovo allenatore che ha già conquistato Roma e la Roma?
«Mi ha telefonato prima di Italia-Turchia e mi ha detto: "te la fai sotto o sei forte? Hai paura o sei pronto?" E io: "sono prontissimo, mister, e non vedo l’ora di incominciare"».

Adesso non vede l’ora di tornare in campo o c’è il timore di affrettare i tempi e rischiare una ricaduta? 
«Mi sono fatto una mia tabella di recupero perché devo tenere la testa sempre sul pezzo. Mi aiuta. Sentirò cosa dice il mio corpo, ma è chiaro che darò retta ai medici».

Lo ha fatto anche con il vaccino contro il COVID-19?
«Sono vaccinato, convinto. Come mia moglie. Mi fido della scienza».