Roma-Fiorentina 1-0 - Scacco Matto - Ranieri pragmatico, Palladino sbatte contro il muro romanista

LA PRESSIONE - Claudio Ranieri ripropone gli stessi 11 di Milano mentre Raffaele Palladino tiene, inizialmente, fuori Gudmundsson preferendogli Zaniolo. La Roma vorrebbe pressare la Fiorentina ma non sempre i viola lo consentono, facendo girare palla con discreta qualità mentre i viola tengono il baricentro basso, senza sprecare troppe energie dopo quelle già consumate in Coppa, cercando di ripartire con le improvvise verticalizzioni per Koné, che mettono in difficoltà la retroguardia capitolina.
La squadra di Ranieri prova a mettere pressione agli ospiti con le due mezzali, Cristante e Pellegrini, pronte a uscire sui due braccetti viola mentre Shomurodov, così come accaduto contro l'Inter, si occupa del regista avversario, in questo caso Mandragora.
La prima, vera, occasione per i viola nasce proprio da un pressing romanista effettuato male, con Pellegrini che prova a uscire su Comuzzo ma è un pochino in ritardo. Il difensore viola riesce così a trovare il tempo giusto per servire Richardson nello spazio, guardato da Shomurodov che, però prende male le misure e si fa saltare ingenuamente. Il centrocampista viola serve in verticale Kean, che dribbla serenamente Celik prima di essere fermato solo da Svilar.
COSTRUZIONE - I capitolini devono superare il blocco basso viola e provano, così, a far girare palla ma senza eccessiva velocità. La soluzione preferita è la combinazione nello stretto tra i centrocampisti e gli attaccanti, ma la squadra di Ranieri non disdegna nemmeno le fasce con bei duelli tra Soulé e Gosens e tra Angelino e Parisi. La squadra di Palladino vuole uscire palla al piede per poi o direzionarsi sulle fasce oppure cercare il movimento senza palla di Kean che, nel primo tempo, mette in seria difficoltà la Roma. Kean è bravo sia ad attaccare rapidamente la profondità, sia a venire incontro per cucire il giorno e alterna le due cose.
LA RIPRESA - Nel secondo tempo, Palladino deve provare a riprendere la gara e mette subito Fagioli per un acciaccato Gosens, dando più palleggio in mezzo al campo, ma senza risultati concreti. La Roma, intanto, si abbassa per non rischiare e per non sprecare energie, con la volontà di partire in contropiede anche se, troppo spesso, i giallorossi finiscono così per schiacciarsi e lasciare il campo ai viola. Kean, nella ripresa, diviene meno pericoloso, sia per un calo atletico, sia perché la Roma, rimanendo bassa, gli toglie spazi e profondità. Idem per Zaniolo, sostituito preso da Gudmundsson.
Ranieri toglie Pellegrini per inserire la freschezza di Pisilli mentre Gourna-Douath aggiunge fisicità e brillantezza. Alla fine, la Roma finisce addirittura senza un vero centravanti di ruolo, con El Shaarawy e Baldanzi in avanti, mentre Palladino si gioca la carta Beltran, nel finale, al posto di un difensore, Pongracic ma, anche grazie a Svilar, il risultato non cambierà più.
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