Cambio Campo - Tretola: “Sabatini aveva riportato entusiasmo, ma poi tutti hanno dovuto fare i conti con la realtà. Con DDR vedremo una Roma più propositiva, ma la Salernitana può colpire in contropiede”

29.01.2024 19:11 di  Emiliano Tomasini  Twitter:    vedi letture
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Emiliano Tomasini
Cambio Campo - Tretola: “Sabatini aveva riportato entusiasmo, ma poi tutti hanno dovuto fare i conti con la realtà. Con DDR vedremo una Roma più propositiva, ma la Salernitana può colpire in contropiede”
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Torna l'appuntamento con "Cambio Campo", la rubrica di Vocegiallorossa.it nella quale, prima di ogni partita della Roma, vi proponiamo un'intervista ad un giornalista che segue la squadra avversaria.

L’ospite di oggi è Oreste Tretola, giornalista di Salernitananews.it, con il quale abbiamo parlato di Salernitana-Roma.

Il ritorno di Sabatini ha riportato entusiasmo, però per ora non sembra sia riuscito a influire sul mercato come due anni fa, come è giudicato fin qui il suo ritorno?
“Sicuramente il ritorno di Sabatini aveva dato un po’ di entusiasmo, perché la piazza era rimasta affezionata per il miracolo compiuto due anni fa. Poi però tutti, Sabatini stesso, hanno dovuto fare i conti con la realtà. Ossia che la Salernitana non ha la stessa capacità di spesa che aveva due anni fa, quando Sabatini aveva la massima libertà e non era costretto – come invece è adesso – a dover vendere prima di poter comprare. Quindi ecco, le difficoltà e il diverso operato di Sabatini, che sta andando più a rilento, sono dovuti al fatto che prima di poter acquistare bisogna cedere”.

Squadra, tifosi e ambiente credono ancora nella salvezza?
“Sì, però forse meno rispetto a due anni fa, perché si vede un andamento più lento del mercato. Due anni la speranza era alimentata dall’arrivo di giocatori importanti, penso a Verdi, Ederson, Bohinen, Fazio, Mazzocchi… adesso il mercato non sta dando questo entusiasmo. Sono arrivati alcuni giocatori, buoni calciatori, ma nessuno ha fatto emozionare e poi in generale i rinforzi fin qui arrivati sono stati anche pochi. E poi perché la squadra in campo sta facendo più fatica. Anche se due anni fa la Salernitana si è svegliata più tardi, quest’anno la sensazione è che le squadre davanti stiano correndo di più. Penso a esempio all’Empoli dell’ex Nicola, che ha fatto subito quattro punti in due partite, di cui uno tra l’altro conquistato a Torino contro la Juventus”.

Come hai visto invece il cambio in panchina della Roma? De Rossi riuscirà a portare la Roma al quarto posto?
“Ho visto che a Roma l’ambiente si è un po’ diviso. Sicuramente Mourinho aveva portato i tifosi dalla sua parte, però allo stesso tempo non devo certo spiegare il legame che c’è tra i romanisti e De Rossi. Per il quarto posto non è facile, ci sono tante squadre in corsa e credo che la Roma abbia qualcosina in meno dal punto di vista tecnico rispetto ad altre. Alla Roma sta mancando molto un leader difensivo come Smalling, a centrocampo alcuni giocatori stanno deludendo e la squadra mi sembra un po’ aggrappata alle giocate di Dybala e Lukaku. De Rossi ha provato a fare questo cambio modulo, però deve arrivare qualcosa in più dal mercato, ma da come capisco a parte Angelino non arriverà altro. Quindi, secondo me, raggiungere il quarto posto non è un’impresa semplice”.

Che partita ti aspetti domani? Come si affronteranno le due squadre tatticamente?
“Contro il Verona la Roma è un po’ calata nel secondo tempo e ha rischiato anche di non vincere la partita. Probabilmente, a livello mentale la Roma non è ancora una squadra sicurissima e credo che su questo la Salernitana possa provare a giocare. Il cambio di modulo fa capire che quella di De Rossi sarà una Roma più propositiva rispetto a quella di Mourinho. Quest’anno contro le big la Salernitana ha fatto bene: contro la Juve ha quasi strappato un pareggio, ha pareggiato con il Milan, ha vinto con la Lazio. Mi aspetto una Roma più propositiva, ma la Salernitana potrà fare male ai giallorossi in contropiede avendo a disposizione giocatori con buona gamba come Zanoli, Kastanos e Candreva, che – da ex laziale – questa partita la sente sempre”.