Cambio Campo - Moscardi: "Il Como è in emergenza attacco: per l’Europa serve un rinforzo a gennaio. La Roma può lottare per il vertice, ma per lo scudetto sarà difficile”
Torna l'appuntamento con "Cambio Campo", la rubrica di Vocegiallorossa.it nella quale, prima di ogni partita della Roma, vi proponiamo un'intervista ad un giornalista che segue la squadra avversaria.
L’ospite di oggi è Massimo Moscardi, giornalista di Espansione TV, con il quale abbiamo parlato di Roma-Como.
Il Como sta stupendo tutti in questo avvio di stagione: sesto posto a quota 24 punti e a sole tre distanze dalla zona Champions. È tempo di lottare per un posto in Europa? Quanto è importante questa sfida per le ambizioni europee dei comaschi?
"La società non ha mai nascosto l’intenzione di stabilizzare la squadra in Europa. I dirigenti e lo stesso Fabregas hanno parlato di un percorso lungo, da sviluppare negli anni. Fatta questa premessa, è logico che l’andamento di questa stagione — che comunque non sarà semplice confermare — faccia pensare che una coppa continentale possa essere messa nel mirino della squadra biancoblù.
Ritengo che una risposta possa arrivare dal mercato. In questo momento, infatti, c’è un problema in attacco: l’infortunio di Morata e l’assenza prolungata di Diao per la Coppa d’Africa riducono le alternative. Per ora, si dovranno trovare soluzioni interne. Tuttavia, l’eventuale arrivo, nel mercato di gennaio, di giocatori di spessore per rafforzare il reparto sarebbe da considerare un chiaro segnale della società di voler puntare subito alla qualificazione europea".
In stagione, la squadra di Fabregas ha già fermato parecchie big del nostro campionato, battendo Lazio e Juventus ai pareggi contro Napoli e Atalanta. Nonostante ciò, nell’ultimo turno i comaschi hanno perso per 4-0 contro l’Inter. Che Como dobbiamo aspettarci all’Olimpico?
"Cesc Fabregas, in sede di presentazione, ha ammesso di aver impostato nel modo sbagliato la partita contro l’Inter a Milano. Una gara impostata con il consueto atteggiamento e schema, lo stesso che aveva permesso al Como di ottenere buoni risultati in altre circostanze contro le grandi del campionato. Il tecnico ha inoltre sottolineato che Roma e Inter hanno caratteristiche simili, con giocatori capaci in ogni momento di capire cosa fare e trovare la soluzione migliore. Si può ipotizzare che un elemento come Vojvoda, più portato a difendere, possa far parte del trio alle spalle della punta. Lo scopriremo solo quando saranno diffuse le formazioni, poco prima del fischio d’inizio".
Nico Paz, stella del Como, sembra destinato a tornare al Real Madrid in estate. Secondo te, è già pronto per consacrarsi nei Blancos? Come si sta preparando il Como all’idea di veder partire l’argentino?
"La decisione spetterà al Real, questo è certo, ma sul quando bisogna vedere. Mettiamo caso che il Como conquisti davvero la qualificazione a una coppa europea, e mettiamo caso che a Madrid possano ritenersi soddisfatti della rosa anche senza Paz… Non escluderei allora una sua permanenza sul Lario ancora per un anno, con la possibilità di maturare ulteriormente in una realtà tranquilla, ambiziosa e non solo italiana, ma anche continentale.
Detto questo, è chiaro che Nico Paz è destinato a diventare il numero 10 dell’Argentina dopo Leo Messi. Prima o poi tornerà al Real, è inevitabile. Godiamocelo… finché è qui".
Prima dell’ufficialità di Gian Piero Gasperini, anche Fabregas è stato accostato alla panchina della Roma. Sai raccontarci qualche retroscena a riguardo? Lo spagnolo è stato realmente vicino a salutare il Como in estate?
"Per il gioco del Como e per le innovazioni che ha portato, Fabregas gode di grande considerazione sia a livello italiano sia internazionale. A dire il vero, non ho mai avuto la sensazione che potesse davvero andarsene, nemmeno quando l’Inter ha intensificato il corteggiamento. Perché lasciare un progetto che lui stesso ha costruito, con fondi praticamente illimitati, in una realtà che consente di crescere con tranquillità ed entusiasmo? Non dimentichiamo che lo stesso Fabregas in panchina è un quasi esordiente: anche lui deve crescere, imparare e qualche volta sbattere il muso, come è successo contro l’Inter a Milano. In tutto il mondo il suo lavoro viene monitorato, e posso affermare con certezza che anche il Brasile, prima di richiamare Carlo Ancelotti, si era interessato al suo profilo. In Italia si è parlato di Roma e Inter, ma anche Milan e Juventus ci avevano fatto un pensierino. Idem all’estero, con Real Madrid, Barcellona, Atletico Madrid, Lipsia e Bayern Monaco. E, ultimo ma non ultimo, il Paris FC, neopromosso in Ligue 1, che, al pari del Como, ha una proprietà di grande ricchezza".
A proposito dei giallorossi, che ne pensi della nuova Roma di Gian Piero Gasperini? Secondo te può lottare davvero per lo scudetto o la qualificazione in Champions League deve restare l’obiettivo stagionale?
"L’arrivo di un allenatore come Gian Piero Gasperini è una garanzia di qualità e bel gioco. I risultati stanno parlando per lui, anche se le ultime uscite non sono state particolarmente soddisfacenti. Se devo essere sincero, in questo momento ritengo che Inter e Napoli, per qualità della rosa, e il Milan, senza l’impegno delle coppe europee, abbiano qualcosa in più rispetto ai giallorossi. Per lo scudetto, forse no, ma per un piazzamento in zona Champions non va sottovalutata nemmeno la Juventus. Con i suoi alti e bassi, rimane comunque una squadra destinata a essere protagonista in questo campionato.
Penso quindi che la Roma possa lottare nelle posizioni di vertice, ma per il primo posto la vedo molto, molto difficile".
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