Cambio Campo - Di Pasquale: “Mou è un grande comunicatore, anche i romanisti in passato hanno subito le sue frecciatine. Sarà un derby equilibrato"

20.03.2022 16:03 di  Emiliano Tomasini  Twitter:    vedi letture
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Emiliano Tomasini
Cambio Campo - Di Pasquale: “Mou è un grande comunicatore, anche i romanisti in passato hanno subito le sue frecciatine. Sarà un derby equilibrato"
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Torna l'appuntamento con "Cambio Campo", la rubrica di Vocegiallorossa.it nella quale, prima di ogni partita della Roma, vi proponiamo un'intervista ad un giornalista che segue la squadra avversaria.

L’ospite di oggi è Arianna Di Pasquale di LazioPress, con la quale abbiamo parlato di Roma-Lazio.

Che partita ti aspetti tatticamente? Come si affronteranno le due squadre?
“Mi aspetto una gara equilibrata, stando sia alla posizione in classifica delle due squadre, sia alle ultime prestazioni di entrambe. La Lazio è in crescita e sta assimilando il gioco di Sarri. La Roma non perde da tanto tempo e va sottolineato come queste vittorie e questi pareggi siano spesso arrivati nei minuti finali. Dal punto di vista tattico, in apertura credo che le squadre saranno chiuse, visto che la partita è molto sentita. Probabilmente verrà sbloccata con un episodio e poi la partita cambierà. All’andata dopo 20’ la Lazio era sopra di 2 gol, ovviamente poi ha aspettato la Roma e ha provato a colpire in contropiede. Dopo il primo gol certamente la gara cambierà”.

Con la Roma qualificata ai quarti di Conference, il derby è più decisivo per la Lazio? Quanto pesa come gara in una stagione senza altri obiettivi?
“Per le posizioni in classifica è importante per entrambe, i 3 punti in palio sono fondamentali per l’Europa, con la Fiorentina che ha ancora una gara da recuperare ed è lì vicino. La Roma ha anche l’opzione Conference, la Lazio no, ma non credo sia più importante per i biancocelesti. Inoltre, avendo perso all’andata i giallorossi vorranno certamente rifarsi. Conoscendo Mourinho, non avrà certamente digerito quella sconfitta e oggi vorrà riscattarsi”.

A proposito di Mourinho, come è stata presa la sua battuta sulle sigarette e Sarri?
“Mourinho è un grande comunicatore, lo consociamo fin dai tempi dell’Inter. Anche i romanisti subirono alcune sue frecciatine in quegli anni, come quella sui «tituli». Da lui quindi queste cose ce le aspettiamo. Ad oggi, bisogna solo capire se questa sua battuta fosse una frecciatina per infiammare il derby o un modo per crearsi un eventuale alibi qualora la partita non andasse bene”.

Sarri e Mourinho sono stati i due grandi acquisti estivi di Lazio e Roma, a che punto sono i progetti delle due squadre e chi vedi avanti?
“Credo abbiano avuto un percorso abbastanza simile. Entrambi hanno avuto delle difficoltà iniziali e ora sono in crescita. L’unica differenza credo sia che Sarri non ha avuto nessun aiuto dal mercato, mentre a Mourinho sono stati presi alcuni giocatori funzionali e che aveva richiesto. Da Mou quindi forse ci si aspettava qualcosa in più. Entrambi devono ancora ambientarsi a Roma al 100%, il loro lavoro sta però emergendo. Per quanto riguarda Sarri, credo si veda di più la sua mano in campo, dal punto di vista del gioco. Sulla Roma e Mourinho, invece, si sta iniziando a vedere una crescita caratteriale. Con la Juventus era arrivata una brutta sconfitta, dopo quella partita la squadra sembra aver fatto uno step mentale, lottando e ottenendo risultati anche oltre il novantesimo. I gol allo scadere dimostrano carattere e mentalità, come era la Lazio di Inzaghi con i famosi gol di Caicedo”.

Zaccagni sta diventando un giocatore importante, quanto peserà la sua assenza?
“Molto dipenderà da Felipe Anderson, spetterà a lui non far sentire la mancanza di Zaccagni. L’ex Verona era in un periodo di grande crescita ed era in formissima. Bisogna dire però che deve stare più attento con i cartellini, perché anche in Europa League si è fatto ammonire da diffidato e ha saltato la gara di ritorno. Deve stare più attento a non commettere queste ingenuità, sta crescendo molto sul piano del gioco, ora deve crescere anche a livello mentale. Quando è stato ammonito con il Venezia non se lo aspettava, forse era più simulazione quella che aveva commesso poco prima, ma l’arbitro lo ha punito perché era un qualcosa di reiterato. Tornando all’assenza, certamente peserà, perché giocando Felipe Anderson dal 1’ non ci saranno grandi alternative in panchina per Sarri. In attacco avrà scelte obbligate, ma credo che in questo momento la Lazio abbia più problemi in difesa che in attacco”.

Che giocatore toglieresti alla Roma?
“Personalmente, a me piace molto Pellegrini. È un giocatore che fa la differenza. Lo scorso anno con Fonseca quando c’erano diverse polemiche anche con lo spogliatoio e con i tifosi, lui ha fatto sempre da tramite. Lo valuto in maniera positiva sia da giocare, sia extra campo. Ricordo anche nella gara di Coppa Italia con lo Spezia, lui è stato l’unico ad avvicinarsi alla panchina per segnalare l’errore. È un valore aggiunto dal punto di vista tecnico, ma anche dal punto di vista umano. Nell’ultima gara con il Vitesse non ha brillato, ma poi è emerso che aveva la febbre. Lui non ha giocato bene e il centrocampo della Roma ne ha risentito. Oltre a lui, certamente mi preoccupa l’alchimia che si sta creando tra la coppia Zaniolo-Abraham”.