Gasperini: "Non ho avuto dubbi sullo schierare Pellegrini. Oggi il cuore non è solo suo, ma di tutta la Roma"

Dopo la vittoria nel derby targata Lorenzo Pellegrini, il tecnico della Roma Gian Piero Gasperini ha rilasciato alcune dichiarazioni. Ecco le sue parole:
Gasperini a DAZN
Pellegrini non ce l'aspettavamo titolare, ma oggi ha giocato una grande partita. Che sensazioni le lascia un derby come questo, soprattutto dal punto di vista emotivo? E poi, come ha visto la squadra, è soddisfatto nonostante il risultato?
«Per fortuna, a differenza vostra, ho la possibilità di vedere gli allenamenti, quindi vedo anche come si muovono i giocatori, come si allenano. Pellegrini è uno di questi, e in queste settimane non ho avuto dubbi a schierarlo oggi. È un ragazzo di grande qualità, ma questo è risaputo. Penso che possa essere anche un atleta importante, non solo un giocatore tecnico. Sono molto contento per lui, ma anche per tutta la squadra, per la società e chiaramente per i tifosi, che sono felicissimi. Per quanto riguarda la partita, sono stato molto soddisfatto fino al momento in cui siamo stati in superiorità numerica. A quel punto abbiamo rischiato seriamente di compromettere una gara che avevamo fatto bene».
Considerando l'andamento di questo campionato, dove gli attaccanti stanno facendo un po' fatica, quanto è importante un giocatore come Pellegrini?
«Siamo all'inizio di campionato, e sappiamo che gli attaccanti stanno facendo un po' fatica, lo so benissimo, visto come lavoro su questa situazione. Ferguson è un giocatore che si impegna, ma a livello realizzativo siamo ancora un po' carenti. Pellegrini, quindi, diventa una risorsa fondamentale. Anche quando non si arriva al tiro, gli esterni e i centrocampisti, come Pellegrini, hanno queste capacità di inserimento e realizzazione che sono di grande valore. Deve essere una risorsa importante anche in futuro, al di là della sua qualità e della sua leadership. Pellegrini ha la capacità di calciare benissimo, di avere un tempismo d'inserimento perfetto, ma deve continuare a giocare da centrocampista e, allo stesso tempo, sfruttare la sua possibilità di realizzare, come ha fatto oggi. Per quanto riguarda gli attaccanti, possiamo sicuramente fare meglio. Sono ragazzi molto disponibili, e oggi, anche se non abbiamo segnato, sia Ferguson che gli altri, come ad esempio Soulé, hanno fatto bene. I ragazzi che sono entrati dopo sono tutti ragazzi su cui possiamo lavorare, cercando di farli crescere e migliorare. Se cresceranno, alzeremo anche il livello delle nostre prestazioni di squadra. Vale per tutti, anche per gli esterni e i difensori. Abbiamo bisogno che tutti migliorino la fase offensiva, per diventare un po' più incisivi e portare maggiore realizzazione alla squadra».
Quanto può contare il cuore di Pellegrini, considerando la sua maturità e qualità?
«Io non posso parlare del suo progresso, perché non sono così a conoscenza della sua crescita, ma quello che posso dire è che ho trovato un ragazzo assolutamente maturo, un ottimo ragazzo, un giocatore di grande qualità. Il cuore ce l'ha lui, ce l'ha Mancini, ce l'ha Koné, ce l'ha Cristante, e ce l'hanno tutti i difensori, ma non posso elencarli tutti, veramente ce l’hanno tutti. Il cuore oggi non è solo suo, ma è di tutta la Roma, ognuno mette qualcosa in più. Lui deve essere un giocatore come tutti gli altri per la squadra, un giocatore forte. Deve diventare anche un atleta, perché se riesce a diventare tale, alzerà di molto il suo livello personale come giocatore».
Sulla condizione fisica della squadra
«La squadra sta bene, anche se domenica scorsa con il Torino abbiamo avuto una piccola difficoltà. Non siamo riusciti a giocare sui giusti ritmi, ma venivamo da una settimana complicata. Come ho detto ieri, non abbiamo preparato al meglio quella partita, un po' per mancanza di tempo, un po' perché forse abbiamo dato alcune cose per scontate e non abbiamo ripetuto quanto fatto nelle altre partite. Noi siamo una squadra in crescita, e come tale possiamo avere anche degli alti e bassi. Ciò che voglio vedere è un miglioramento sia a livello collettivo che individuale per ogni giocatore. Oggi avete accennato a qualche giocatore, ma al di là dei soliti 7-8 che stanno benissimo in questo periodo, è chiaro che dobbiamo allargare la rosa e far crescere alcuni giocatori per diventare una squadra più forte. Questo è l’obiettivo, anche se non sono completamente soddisfatto di come lavorano i giocatori. Poi, è chiaro che quando vinci le partite è più facile lavorare, ma i complimenti ai giocatori li ho fatti sempre. Può capitare che una partita vada male, che giochi male, e in quel caso bisogna cancellarla, come si cancellano le vittorie, e pensare subito alla partita successiva».
Come si gode la festa per il suo primo derby e come gestisce l'emozione negli ultimi minuti?
«Del derby sono felicissimo, anche se nel finale non riuscivo a farmi sentire dai giocatori, perché era una situazione troppo favorevole per noi. Ci siamo un po' incartati, buttando via il pallone quando c'erano spazi dove potevamo finalizzare meglio. Invece, abbiamo rischiato veramente di prendere il gol, e forse sarebbe stato anche giusto a un certo punto, perché non puoi sciupare quello che abbiamo sciupato noi negli ultimi dieci minuti. Per il resto, la partita è stata buona, sono felicissimo per la gente, perché queste partite le sentono particolarmente. Abbiamo reso felici tanti tifosi della Roma, la squadra, la società. Sono felice anche io, anche se da stasera devo pensare a come migliorare gli ultimi dieci minuti della partita».
Gasperini in conferenza stampa (a cura dell'inviato all'Olimpico Marco Campanella)
Che resta di questo primo derby?
«Un risultato che fa felice la gente, che dà morale alla squadra. Possiamo fare molto bene, dobbiamo migliorare, ma vincere aiuta».
Pellegrini?
«Ci ho iniziato a pensare martedì o mercoledì. In allenamento vedo un giocatore forte, serve farlo diventare un atleta con personalità e di grande rendimento. Ha 29 anni, ha tutto per fare bene: gioca con poco dispendio perché ha qualità. Oggi è uscito per via i crampi. Lui può essere un calciatore eccellente dal punto di vista atletico».
Oggi avete messo qualcosa in più nell'atteggiamento?
«Sì, ma li ha sempre messi, poi la sconfitta col Torino può succedere. Non siamo stati bravi a preparare la gara, ma questa squadra non mi ha deluso. Dobbiamo crescere dal punto di vista qualitativo, dobbiamo allargare la rosa: abbiamo 7-8 calciatori competitivi. I passi vanno fatti velocemente».
Cosa ha provato nel derby? Cosa manca nell'ultimo quarto d'ora alla squadra?
«Dobbiamo mettere a posto un po' la testa: abbiamo fatto scelte non positive in quel momento. Potevamo fare più gol, invece, abbiamo rischiato: sono stati minuti brutti nel finale. Ci si è spenta un po' la lampadina, spero di sistemare. Era il momento più facile del match e non ci abbiamo provato. Il derby è straordinario: la gente ci tiene, è una festa che ti coinvolge. Abbiamo giocato bene: senza timori di possibili polemiche su un'eventuale sconfitta. Siamo stati organizzati, dobbiamo esserlo in ogni gara».
Il livello delle sue squadre?
«La Lazio è una buona squadra, ha fatto tante azioni e ha preso anche un palo. Noi abbiamo cose da correggere, loro sono più amalgamati. Dobbiamo migliorare su piccole cose, che ci possono dare più offensività. Il derby vinto aiuta, ma ci serve alzare la qualità. Dovbyk, Pellegrini, Ferguson, ma anche Pisilli, dato che alla fine entrano tutti. Abbiamo una Europa League che pesa, ci serve rodaggio. Sarà un bel lavoro».
Ha visto un effetto Gasperini?
«Io non sopporto simulazioni, furbate... questo derby è stato merito di entrambe le squadre: è stata una bella gara. Voglio che la squadra giochi, con la propria filosofia».
Cosa prova a vincere così le partite? Solo 0-1...
«Si tratta di una situazione nuova per me, devo trovare soluzione nuova: potevamo fare più gol. Ma possiamo migliorare».
A che punto è arrivata l'empatia con la squadra?
«Con la squadra c'è sempre stata una buona empatia da subito, complice anche la presenza di alcuni già allenati in passati. Ho trovato un buon gruppo, chiaro che vincere queste gare aiutano a legarsi: io li lascio liberi nella vita, ma negli allenamenti mi hanno dato disponibilità da subito. Molti complimenti vanno fatti a loro: è un bel gruppo».
Presto per vedere la classifica?
«Per vedere possibili obiettivi dico no. Ma in caso di sconfitta avrei analizzato la situazione: io guardo il campo. Abbiamo cose ancora da fare, ma dell'obiettivo non parlo: forse lo farò dopo il girone d'andata. Sarà un campionato difficile, con episodio, senza valutare troppo il risultato singolo».
Gasperini ai canali ufficiali del club
Sensazioni dopo questa vittoria?
«È una grande gioia per i tifosi, per la squadra e per la società, soprattutto per loro. Vedere la gente festeggiare e essere felice è una cosa bellissima. Personalmente sono molto felice, ma credo di avere ancora tanto da dare. Abbiamo fatto una buonissima prestazione, fino a un quarto d'ora dalla fine, quando eravamo in superiorità numerica. Lì abbiamo rischiato di compromettere tutto, un peccato. Nel finale avremmo dovuto fare decisamente meglio».
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