Gasperini: "Non è mai facile vincere in trasferta su questi campi. Ferguson? Voglio che giochi con questa intensità"
Al termine della partita vinta contro il Celtic, il tecnico della Roma, Gian Piero Gasperini, ha parlato ai microfoni di Sky Sport. Ecco le sue parole:
Complimenti reciproci con Italiano ieri sera, molto sinceri, grande fair play, che poi erano complimenti per il quinto posto, ma anche per la salute del calcio italiano. Ha vinto anche la Fiorentina, ha vinto la Roma, ha vinto il Bologna, una bella serata per il calcio italiano.
«Sì, ci voleva, ne abbiamo bisogno. Non è mai facile vincere in trasferta su questi campi, questi stadi bellissimi, storici, pieni di pubblico, di gente. Un'ottima gara».
Ha cambiato 5 elementi, ha dato freschezza, dinamica, è soddisfatto?
«Sì, ci stavano tutti perché era un momento della stagione in cui abbiamo bisogno anche di fare delle valutazioni importanti e di farle in partite che contano. Questa è una partita che contava, perché come ho detto prima giocare in questi stadi non è mai facile, con queste squadre che comunque arrivano da una serie di risultati molto positivi. E aver fatto delle prestazioni anche da parte di Pisilli ad esempio, dà fiducia a loro sicuramente e allarga anche un po' la rosa».
Su Ferguson.
«Ferguson ha fatto in partita quello che ultimamente ha fatto qualche volta in allenamento. Lui è giovane, bisogna avere pazienza al di là dei gol. Il secondo gol è stato bellissimo. Voglio che giochi con questa intensità e questo spirito, con questa corsa che non si abbatta. Voglio che giochi e metti in campo le sue qualità».
Con questa prestazione di Ferguson non è che adesso la società non l'accontenti a gennaio non prendendo un'altra punta?
«Magari, magari fosse risolta la situazione (ride, ndr.), però come ho detto prima bisogna avere pazienza, poi questi sono ragazzi giovani che di colpo da un momento all'altro magari svoltano e danno continuità e crescita alle loro prestazioni, sarebbe molto meglio fosse così, però è chiaro che nel mercato di gennaio se ne parlerà più avanti. Adesso abbiamo ancora parecchie partite importanti da giocare».
Nel presentare la partita ha detto che non siete stanchi, ma piuttosto potreste essere stanchi mentalmente, perché vivete delle tensioni particolari in Italia. Ma in Europa, qual è la differenza con il nostro campionato?
«In Europa intanto vai a incontrare squadre che sono leader nei loro campionati, e quindi sono altri tipi di partite. Sono partite più aperte, perché sono squadre che hanno la fiducia e la convinzione di fare sempre gol e di attaccare anche con tanti uomini. Quindi le partite vengono fuori in modo diverso rispetto a molte del nostro campionato, dove c'è molto meno spazio e meno possibilità di giocare. Però di riflesso, molto spesso incontri anche degli attaccanti fortissimi, ed è un po' singolare dire che è più facile giocare in Europa. Insomma, è un altro tipo di calcio, questo sì».
Io torno sul discorso della condizione fisica, perché è ovvio che in un calendario del genere, giocando di giovedì, questo sia un tema, anche per il tipo di calcio che fa lei e che ha sempre fatto lei. A me è sembrato che stasera, da questo punto di vista, il messaggio sia stato positivo. Avete fin da subito imposto il ritmo e avete fatto bene, state bene fisicamente.
«La condizione fisica dipende da tante cose, a volte la fatica non è quella fisica, a volte è più quella nervosa, a volte si considera poco l'avversario, a volte trovi, come è successo a noi domenica, un avversario motivatissimo, giochi tante partite, io credo che questi ragazzi siano preparati bene, sotto l'aspetto fisico-muscolare, per poter giocare più partite anche una settimana, ma è dimostrato quello che non sempre è facile, giocare al massimo della condizione, delle motivazioni, queste cose, per giocare così tante partite non è facile, non è facile, e poi si confonde magari con la condizione fisica, ma non è solo quello».
Sulle assenze di Ndicka ed El Aynaoui per la Coppa d'Africa
«Sì, senza due pezzi che abbiamo visto anche questa sera sono molto importanti, però è cresciuto Pisilli, ha fatto bene, sono molto contento di lui. Abbiamo delle risorse in squadra che cercheremo di sopperire al meglio anche se sono due pezzi importanti».
Gasperini in conferenza stampa
Prestazione convincente, è sembrata una Roma che ha riacceso il motore. Ferguson?
"Non è vero che non cambiano nulla, speriamo ci siano conferme nelle prossime partite: il percorso è stato tortuoso, ma oggi ha convinto come spesso ha fatto meno. Può essere un giocatore efficace. Sulla fatica, come me la spiega? Ora non siamo più stanchi? Come in tutte le cose ci sono momenti in cui si recupera di meno, ma poi siamo di nuovo pronti. Non esiste il termometro sul recupero: dipende anche dall'umore, dalla testa, dalla motivazione e non è facile averla. Questo è il bello della Serie A".
Oggi ha messo Bailey, Dybala e Pellegrini.
"Sì, non era capitato spesso: chiaro è che quando mancano così giocatori in un reparto si soffre. La produzione offensiva è staata di livello, anche per come abbiamo gestito il pallone da dietro. Sui tiri in porta, si può ambire a fare meglio".
Oggi la Roma ha mostrato personalità.
"Anche in Italia l'ha fatto, ci sono state tante trasferte: tipo a Milano, anche su altri campi. La squadra ha personalità, si deve attaccare al gioco e ai riferimenti in campo. Bisogna giocare bene di squadra".
Il primo tempo è stato perfetto? Il finale del primo tempo?
"Non mi sono arrabbiato con i calciatori, mi sono sembrate tante 5 ammonizioni in questa gara. Avevamo buon margine, non abbiamo perso tempo: le ammonizioni erano eccessive, come lo era il rigore. menomale che l'hanno sbagliato: basta un episodio per cambiare la gara. Noi siamo stati bravi a non perdere il ritmo. Il primo tempo è stato buono".
Sorpreso dalle riserve?
"El Aynaoui è un titolare, Rensch aveva dato buone risposte, El Shaarawy lo conosciamo. La sorpresa è stata Ferguson, che ha sempre giocato quando era a disposizione: oggi è stata la sua prova più convincente. Queste soluzioni allungano la rosa: è un vantaggio".
Cosa si aspetta dal mercato?
"Siamo al 10 dicembre, dobbiamo giocare tante partite ancora. I conti si fanno a fine dicembre o gennaio: indipendentemente, la stagione ha dimostrato qualcosa. Il mercato di gennaio sarà importante per noi: non possiamo stare fermi, serve migliorarsi altrimenti perdiamo occasioni. Del mercato ho parlato già, poi magari lo rifarò a gennaio. Il focus ora è alle gare, non sul altre distrazioni che potrebbero essere negative per i ragazzi".
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