De Rossi: "Totti è un Dio per noi. Luis Enrique mi ha fatto innamorare, Spalletti e Conte fenomeni"

05.01.2021 19:10 di  Simone Valdarchi  Twitter:    vedi letture
De Rossi: "Totti è un Dio per noi. Luis Enrique mi ha fatto innamorare, Spalletti e Conte fenomeni"
Vocegiallorossa.it
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

L'ex capitano e simbolo della Roma, Daniele De Rossi, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di ESPN, parlando soprattutto della sua esperienza a fine carriera al Boca Juniors in Argentina. Di seguito, alcune delle dichiarazioni dell'ex giallorosso e Campione del Mondo con l'Italia nel 2006.

Sul futuro da allenatore.
"Ora sto studiando per essere allenatore e la mia prima esperienza sarà qui in Europa. Ma se dovessi attraversare l’oceano sarebbe solo per il Boca. Mi piacerebbe un giorno essere allenatore lì. Adesso non ha senso parlare della mia carriera da allenatore, non ho neanche i documenti per farlo. Se non fosse stato per la pandemia, avrei già il mio patentino, ma suppongo che tra qualche mese inizierò a lavorare. Ho iniziato il corso a metà dicembre. Lo faccio tramite Zoom sul computer. Penso che a fine febbraio lo seguiremo a Firenze a Coverciano. Ma ancora non sappiamo, la pandemia ha cambiato tutto".

Sugli allenatori che ha avuto in carriera. 
"Tutti mi hanno lasciato cose importanti. Alcuni mi hanno lasciato cose che non dirò. Dobbiamo imparare dagli errori degli altri e dai nostri. Quello che però mi ha fatto innamorare in campo è stato Luis Enrique. Un allenatore semplice come persona ma con un codice. Lui mi ha insegnato a gestire il gruppo, rispettare l’allenatore e i compagni. Oltre a questo mi ha insegnato a gestire la palla in campo, anche se avevo già 30 o 29 anni. Poi ho passato anni bellissimi con Spalletti o Conte che sono fenomeni in panchina".

Sulla scomparsa di Maradona.
"Penso che l’abbiamo presa tutti allo stesso modo. Chi lo conosceva, i suoi amici, chi condivideva le cose con lui, è rimasto molto più ferito di noi. Ero qui dove sono ora quando mi hanno chiamato dicendomi fosse morto ma ho pensato fosse una notizia solo dei giornali, ma non la verità. Pensavo gli stessero rompendo le scatole".

Sulla figura di Carlos Bianchi.
"L’idea che hanno a Roma di Carlos Bianchi non è la stessa cosa degli argentini. Ha avuto problemi con Totti e a Roma è una cosa che pesa. È un Dio per noi. È come Riquelme o Maradona in Argentina. Al di là dei risultati, per Bianchi è il rapporto con Totti che ha pesato. Ma io ho grande rispetto per lui".