La gara nella gara di Mourinho: rosso e seconda sconfitta contro la Cremonese, ma stavolta non ci sono alibi

01.03.2023 15:45 di  Luca d'Alessandro  Twitter:    vedi letture
Fonte: Il podcast di Luca d'Alessandro
La gara nella gara di Mourinho: rosso e seconda sconfitta contro la Cremonese, ma stavolta non ci sono alibi
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"Abbiamo vinto perché abbiamo giocato con la squadra più forte. Se avessimo giocato mercoledì con questa squadra forse ora staremmo in semifinale di Coppa Italia". Queste le parole di Mourinho dopo Roma-Empoli, gara vinta dopo l'eliminazione in coppa proprio per mano della Cremonese. A distanza di un mese scarso, la Cremonese batte ancora la Roma. Stavolta in campionato, dove lo special one non ha l'alibi né della formazione, né della stanchezza per l'impegno di Europa League. Può recriminare sugli episodi dove la squadra di Ballardini ha costruito la vittoria e nulla più. Con una lotta champions serrata, regalare la prima vittoria a quella che prima del match era l'ultima in classifica, pesa (chissà se peserà a fine campionato). Il ritorno di Wijnaldum dal primo minuto non porta i benifici tanto sperati e auspicati nel momento della sua lunga assenza per infortunio. Dybala poco incisivo, Pellegrini appannato, lo show in campo avviene tra Mourinho e Serra col IV uomo che fa espellere lo Special One. Un'espulsione che non va giù a Mourinho. "A fine gara sono andato negli spogliatoi a chiedere al quarto uomo di essere onesto. Voglio capire se ci sia l’audio di quello che mi ha detto". Una gara all'interno della gara, dove la Roma si ritrova con allenatore e vice squalificati in tribuna, ma che trova, momentaneamente il gol con l'uomo più in forma del momento: Spinazzola. Un pareggio di quelli che sanno quasi di vittoria, quando, come in questo caso, è la grande che rimonta la piccola. Un pareggio che si è tramutato nella seconda sconfitta contro la Cremonese. Una sconfitta che brucia, quanto o più della Coppa Italia. Una partita nella partita, in campo e fuori, con lo special one su tutte le furie, tanto da abbandonare gli spalti prima della triplice fischio, con 6 minuti di recupero da giocare.