Il futuro di Dybala nell'era Gasperini: trequartista, falso 9 o enigma?

Gian Piero Gasperini è sbarcato oggi a Roma, pronto ad aprire un nuovo capitolo sulla panchina giallorossa dopo aver chiuso l’epopea più gloriosa della storia recente dell’Atalanta. Tra i primi nomi che accendono la fantasia dei tifosi e alimentano i dibattiti tecnici c’è quello di Paulo Dybala. La Joya oggi è ancora alle prese con il recupero fisico, lavora in silenzio per rientrare al meglio, ma attorno a lui si è creata una nube di incertezza: il contratto scade il 30 giugno 2026 e, al momento, la società non ha avviato contatti per un rinnovo. Nessuna chiamata, nessuna proposta. Solo attesa. Ma se il futuro contrattuale è ancora un’incognita, quello tattico potrebbe accendersi con l’arrivo di Gasperini. L’ex tecnico dell’Atalanta ha costruito la sua fama con un calcio "spregiudicato", verticale, feroce nella pressione alta e nella ricerca del duello individuale. Marcature a uomo su tutto il campo, intensità al limite, e un’idea chiara: attaccare per difendersi.

UNA NUOVA POSIZIONE - In questo contesto tattico dinamico e ambizioso, dove può collocarsi Dybala? La risposta potrebbe essere sorprendente. Gasperini lo vedrebbe bene nel suo 3-4-2-1, come trequartista alle spalle del centravanti. Un ruolo che permetterebbe all’argentino di svariare, creare superiorità, accentrarsi e finalizzare. C’è anche un’ipotesi più audace: Dybala falso 9. Proprio come Charles De Ketelaere, che sotto la guida di Gasperini si è reinventato attaccante "atipico", trasformandosi da oggetto misterioso a gioiello nerazzurro. La domanda allora è: Dybala può diventare il nuovo "esperimento riuscito" di Gasperini? Oppure il suo fisico fragile e la mancanza di certezze contrattuali spingeranno la Roma verso altri orizzonti?
Il futuro della Joya resta in sospeso, ma una cosa è certa: se Gasperini e Dybala torneranno davvero a incrociare i loro destini,  potremmo assistere a qualcosa di inaspettato. Sarà rinascita o rimpianto? La risposta, come sempre, arriverà dal campo, ma intanto, a Trigoria, l’aria profuma già di rivoluzione.