Che ne sarà di Dovbyk?

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Il futuro di Artem Dovbyk alla Roma è ancora tutto da scrivere. L’attaccante ucraino, arrivato nella scorsa stagione tra grandi aspettative, potrebbe salutare Trigoria dopo appena un anno. La Roma, infatti, non lo considera incedibile, soprattutto alla luce delle valutazioni tattiche del nuovo allenatore Gian Piero Gasperini. La mancanza di energia e velocità quando c'era da "battagliare" con i difensori avversari o sulle palle alte non si sposa perfettamente con le richieste del nuovo tecnico, che predilige un attaccante più associativo, più coinvolto nel fraseggio offensivo, in grado di muoversi tra le linee e creare superiorità. Va detto anche che l’impatto di Dovbyk è stato condizionato dal contesto in cui è arrivato. È sbarcato a Roma in una delle fasi più complesse della stagione: squadra in crisi, panchina instabile, ambiente sfiduciato. Prima dell’arrivo di Claudio Ranieri, non c’era quasi nulla che funzionasse davvero. E per un centravanti, senza rifornimenti e con una squadra disconnessa, è dura fare la differenza.
CEDERLO O NO? - Da un lato, cederlo significherebbe fare spazio a un attaccante più adatto alle idee di Gasperini, liberando anche un ingaggio importante. Se arrivasse un’offerta significativa, la Roma potrebbe reinvestire su un profilo più funzionale. Dall’altro lato, però, salutare Dovbyk ora vorrebbe dire rinunciare a un giocatore che non ha avuto la possibilità di esprimersi davvero nel contesto giusto. Potrebbe esplodere proprio con una squadra più organizzata, più coraggiosa e con un’identità definita.
LE ALTERNATIVE - Nel caso in cui si decidesse per la cessione, la Roma ha già iniziato a valutare alternative. In cima alla lista c’è Rasmus Højlund, che potrebbe lasciare il Manchester United. C’è poi Nikola Krstović, punta del Lecce che ha impressionato per potenza e continuità. E infine Claudio Echeverri: più trequartista che punta, ma con estro e visione, perfetto per il calcio fluido che Gasperini vuole proporre. Il destino di Dovbyk resta in sospeso. Il mercato è aperto, le valutazioni sono in corso. Ma una cosa è chiara: nella nuova Roma, niente sarà più scontato.
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