Zaniolo: "Sarei felice di chiudere la stagione giocando. Mi piacerebbe diventare una bandiera della Roma. Fonseca è il tecnico giusto per noi"

20.04.2020 09:37 di Danilo Budite Twitter:    vedi letture
Zaniolo: "Sarei felice di chiudere la stagione giocando. Mi piacerebbe diventare una bandiera della Roma. Fonseca è il tecnico giusto per noi"
Vocegiallorossa.it
© foto di Insidefoto/Image Sport

Nicolò Zaniolo ieri è stato il protagonista di una lunga intervista andata in onda su Sky Sport:

Come stai passando la quarantena?
“Sto molto bene, dal giorno dell’infortunio sono migliorato. Non è che la mia vita sia cambiata molto da quel giorno, il ginocchio risponde bene e spero di continuare così”.

Come sono stati i primi giorni dopo l’infortunio contro la Juventus?
“Non nascondo che i primi 2-3 giorni ho fatto fatica a carburare, per me è stata una doccia fredda, mi sono subito accorto che era una cosa grave. Ho metabolizzato il tutto e ora penso solo a recuperare, lo sto facendo e devo continuare a farlo”.

(Messaggio del Professor Mariani)
“Ciao Nicolò, mi dicono che stai meglio adesso. Sei riuscito addirittura a spostare gli Europei e i campionati, voglio rivederti presto (ride, ndr)”.

“Devo ringraziarlo, io avevo gli occhi pieni di lacrime con il ginocchio rotto ma mi è sempre stato vicino, mi ha incoraggiato e devo ringraziarlo e se tutto va bene lo devo a lui”.

Hai rivisto l’azione dove ti sei infortunato?
“Mi vengono ancora i brividi, è stata una delle sensazioni più brutte della mia vita, non la auguro a nessuno”.

A fine maggio con il gruppo?
"Ora siamo al terzo mese e non so bene le dinamiche. Io penso che sia meglio un giorno in più che un giorno in meno, devo stabilizzare il ginocchio al 100%, poi se ci sarà l'occasione sarò felice di chiudere il campionato giocando".

Che insegnamento hai tratto da questa esperienza?
"Molte cose, i compagni di hanno detto che questo infortunio mi sarebbe cresciuto per crescere e adesso l'ho capito, metti sul tavolo le cose importanti e ora sto lavorando ai dettagli".

Hai ricevuto anche un messaggio da Modric?
"Sì, l'anno scorso ci siamo scontrati in Champions League, gli chiesi la maglietta ed è stato un onore il suo messaggio".

L'esordio contro il Real Madrid?
"Ricordo ancora la riunione tecnica, Di Francesco mi disse che avrei giocato e io ero incredulo. Tutte le emozioni le ho ancora impresse nella mente, è un giorno indimenticabile".

Di Francesco ti ha avvisato direttamente nella riunione tecnica?
"Io il giorno prima non pensavo nemmeno di partire, in lista Champions ne vanno 22. Non mi fece capire niente, mi ha convocato e mi ha avvisato alla riunione tecnica".

(Messaggio di Di Francesco)
"Ti mando un abbraccio Nic, tornerai più forte di prima".

Quanto sono stati importanti per te Di Francesco e Roberto Mancini?
"Il mister Di Francesco mi ha inserito tra i grandi, mi ha fatto capire l'importanza del lavoro settimanale e gli devo tantissimo, così come devo tanto a Mancini che mi ha convocato senza fare nemmeno una partita tra i professionisti. Quando sono stato convocato in Nazionale non ci credevo, l'ho saputo tramite Sky Sport, pensavo fosse un errore. Il primo giorno a Coverciano mi sembravo un bambino al parco giochi, non ci credevo".

C'è stato un momento in cui pensavi di non farcela?
"Sì, venivo da 6-7 anni nelle giovanili della Fiorentina, avevo poi due amici che stavano a La Spezia e quando fui scartato ci rimasi male. Mi sono trasferito alla Virtus Entella, non giocavo e un giorno mi sono sfogato con mio padre. Lui mi ha consigliato di fare un'altra settimana a mille e da quella settimana effettivamente è partito tutto".

Cos'è per te Totti?
"Totti per me e per tutti è l'idolo e il simbolo di Roma. Totti e De Rossi sono simboli che difficilmente verranno eguagliati. Mi piacerebbe diventare una bandiera della Roma, ma ora devo pensare a tornare e a giocare. Vorrei rimanere qui il prima possibile, devo tutto alla Roma e sono innamorato della città".

Hai mai provato a chiedere la maglia numero 10?
"No no, sto bene con la 22".

Come hai vissuto il passaggio alla Roma?
"Avevo finito il percorso in Primavera con l'Inter e volevo giocare con i grandi. Non mi aspettavo la chiamata di una squadra blasonata come la Roma, anche qui è stato tutto casuale, mio padre mi disse che saremmo dovuti partire per Roma ed ero incredulo, non pensavo di andare in una squadra del genere".

Come vivi in città?
"Roma è una città fantastica, una città che vive di calcio, una società unica composta da persone fantastiche, poi qui ho trovato anche la fidanzata".

Senti la passione dei tifosi nei tuoi confronti?
"Faccio un esempio: quando ho subìto l'infortunio c'erano tantissimi tifosi pronti a salutarmi, c'è un ragazzo che ogni giorno mi scrive il countdown per quando devo rientrare. I tifosi mi stanno tirando su il morale".

Cos'è successo nel ritiro della Nazionale Under 21 quando sei stato escluso con Kean?
"Erano due-tre giorni di fila in cui io e Moise facevano ritardi alle riunioni tecniche, io ero arrivato stremato e mi sono lasciato andare. Quella cosa lì  mi ha insegnato molto, accettando le conseguenze. Mister Di Biagio ha giustamente deciso di lasciarci fuori e penso che questa così non succederà mai più".

Ritardi per la playstation?
"Giocando con la playstation ci dimenticavamo delle riunioni".

Decisione giusta di Di Biagio, quindi?
"Sì certo la condivido pienamente, è stato un messaggio da dare al gruppo".

C'è stato subito feeling con Fonseca?
"Ero reduce dall'Europeo Under 21 e sono arrivato 4-5 giorni dopo la squadra. Fonseca mi ha subito parlato, mi ha detto dove migliorare e ho seguito le sue indicazioni, è una persona fantastica, dice le cose in faccia e penso sia il tecnico adatto per noi".

Cosa è mancato alla Roma in questa stagione?
"Per me c'è mancato il coraggio di fare la giocata, quindi le partite diventavano prevedibili da parte nostra. Nell'ultimo periodo ci siamo un po' ripresi, a Cagliari abbiamo giocato bene e vinto".

Qual è il tuo ruolo?
"Io mi trovo molto bene come esterno destro, non lo avevo mai fatto e penso che mi trovo molto bene perché sono sempre di fronte alla porta e in grado di puntare l'uomo. Sto migliorando in questo, poi mi piace molto fare la mezzala e giocare sulla trequarti, adesso come adesso dico esterno destro".

Come procede la vita in quarantena con la fidanzata e la mamma? Giochi con la playstation?
"Io mi alzo un po' più tardi, poi mangio subito e vado a fare allenamento. Dopo sto con la mia ragazza e mia mamma, poi vedo i film, con la playstation dopo un po' mi annoio. In casa devo dire che sono abbastanza insopportabile, chiedo scusa a entrambe".

La Roma si sta distinguendo per le sue iniziative benefiche: è un motivo d'orgoglio?
"Certo, queste iniziative che sta facendo la Roma sono iniziative che sono fondamentali e sono orgoglioso di far parte di queste iniziative. La salute viene prima del calcio e sono felice di far parte di questa società, devo anche ringraziare i tifosi per le donazioni e spero di restare qui tanto tempo".