Walter Sabatini: "Sono orgogliosamente il DS della Roma. Ai miei giocatori dirò grazie"
Walter Sabatini, direttore sportivo della Roma, ha rilasciato un'intervista ai microfoni di Roma Channel:
"Sono orgoglisamente il ds della Roma, soprattutto quando si perde, nonostante qualcuno la pensi differentemente le sconfitte ci insegnano a vincere. Non ero allo stadio per scaramanzia perché non sono andato né col Parma né con l'Atalanta. Mi è dispiaciuto perché poi quando si perde i dirigenti devono essere presenti".
Che partita ha visto?
"Una partita valida. Soprattutto nel primo tempo, ma a tratti anche nel secondo in inferiorità numerica. Queste scofitte insegnano molto, certo era meglio capire gli errori dopo una vittoria. Ora abbiamo partite ravvicinate e dobbiamo rimetterci in carreggiata".
La designazione di Tagliavento e la sua prova?
"Concedetemi di sorvolare, non mi pare il caso. Abbiamo fatto degli errori, come li ha fatti l'arbitro. Il buonsesnso magari avrebbe indicato un'altra designazione. Abbiamo fatto errori noi. Kjaer ha fatto qualche errore dopo un buon primo tempo, ma va tutelato è un nostro patrimonio. Ora si accanirano su di noi ma noi gli daremo il tempo di recuperare. E' stata una brutta nottata, un dolore immane. Per i tifosi, per i ragazzi, per il mister. Le ferite sanguinano, ma le curiamo e ripartiamo subito".
Sono queste le sconfitte che fanno maturare maggiormente la squadra?
"Se riusciremo ad incanalare bene questa rabbia, faremo nbene da subito. Abbiamo dei ragazzi straordinari condotti al meglio da Luis Enrique e dal suo staff. Raramente ho gestito dei ragazzi così professionali nella mia carriera, e raramente mi sono tenuto stretto".
Con il Palermo ci sarà?
"Purtroppo sì. Nel senso che ormai si è perso. Era Heinze a segnalarmi questo cosa che quando io non ero allo stadio la Roma vinceva".
In settimana arriverà Baldini?
"Auspicabilmente sì. Si unirà a noi per portare avanti questa storia che oggi è dolorosa ma che presto cambierà".
Il ds giallorosso, poi, ha parlato ache a Sky Sport.
"Ovviamente, brucia aver perso una partita a 20 secondi dalla fine, ma abbiamo perso una partita che abbiamo onorato fino in fondo, giocando molto bene il primo tempo, giocando con grande generosità il secondo, anche bene aggiungerei. E’ un risultato che ci addolora, naturalmente. Addolora noi, i nostri tifosi, ma dobbiamo saperlo gestire adesso. Non è stata una debacle, non abbiamo fatto una partita scadente, o una partita agonisticamente e dal punto di nervoso non importante. Anzi, siamo stati in campo dal primo al 93' minuto onorando l’importanza della partita e giocandola anche bene per larghi tratti. Quindi, non ci dobbiamo rimproverare niente, fatto salvo che, ovviamente, le sconfitte sono sempre figlie di qualche errore. Gli errori li correggerà l’allenatore, che è molto attento. Luis Enrique di derby ne ha vissuti e partite di grandissimo livello ne ha vissute da calciatore e, comunque, il sentimento è lo stesso, non cambia tra calciatore e allenatore. E’, comunque, un ottimo gestore e devo dire che ho sottoscritto la sua scelta di rimanere in campo con due punte per quasi tutto il secondo tempo, fin quando non è entrato Pizarro, perché lui la partita la voleva vincere".
A che punto è il nuovo progetto?
"Riguardando la partita, perché ovviamente ho riguardato la partita, devo dire che stiamo facendo passi importanti. Non ci premia il risultato, ma alcune cose che siamo riusciti a sviluppare in campo sono di grande rilevanza. Io sono molto, molto fiducioso. Lo sono anche perché questo è un gruppo di ragazzi veramente straordinari, inattaccabili da un punto di vista, non dico professionale, perché quello è il minimo, un professionista fa il professionista, ma loro vanno oltre i comportamenti del professionista".
Quando arriverà Baldini a Trigoria?
"Spero presto, spero in settimana. Arriva nel momento del dolore, spiace accoglierlo con questo risultato. Spero arrivi il prima possibile".
Quando rivedrà la squadra cosa dirà ai giocatori?
"Grazie, dirò grazie. Grazie perché bisogna sempre rivederle le partite, perché in prima battuta c’è una componente emotiva che ci fa trascurare alcuni episodi, alcuni comportamenti. Però, noi abbiamo finito la partita in maniera veramente eroica da parte di qualcuno, per esempio Heinze, che è rimasto in campo zoppicando e, nonostante questo, ha dato il suo apporto fino all’ultimo respiro. Nessuno si è mai sottratto ne alle responsabilità, ne a qualsiasi tipo di intervento richiedesse la gara in quel momento. Sono stati bravi, sfortunati, però, non voglio attingere alla retorica, ma sono veramente orgoglioso di questo gruppo di ragazzi e anche dello staff tecnico. Lo siamo tutti in società e siamo convinti che con loro faremo cose importanti".
Walter Sabatini ha parlato poi a Radio Manà Manà
“Per lenire il dolore cercheremo di vincere quattro o cinque partite”. È l’auspicio di Walter Sabatini, direttore sportivo della Roma, il giorno dopo la caduta nel derby: “È una sconfitta dolorosissima – ammette il dirigente giallorosso a Radio Manà Manà Sport, all’interno della trasmissione “C’è calcio per te” – Non recrimino per l’arbitraggio, la partita l’abbiamo persa noi, ma forse sarebbe stato opportuno non designare Tagliavento. La Roma? A tratti si è vista una squadra bella, visibilmente appagante, però non abbiamo avuto continuità. Merito, comunque, alla Lazio: ha fatto una buona partita, ha dei grandi calciatori, è un’ottima squadra”. La delusione per il passo falso, dunque, non si spegne, ma si cerca di guardare avanti: “Siamo furenti – continua Sabatini – non avremmo mai voluto perdere un incontro del genere. Ora inizierà un ciclo di partite importanti, sapremo reagire. Tireremo fuori le nostre qualità, Luis Enrique riordinerà le truppe e saprà ripristinare la normalità. Cosa dire ai tifosi romanisti? Mi verrebbe da bestemmiare… (ride, ndr) Cercheremo di vincere quattro o cinque partite per lenire questo dolore”. Tra le cause della sconfitta, qualcuno ha indicato Luis Enrique, troppo audace in alcune scelte tecniche. La società, però, è dalla parte del tecnico asturiano: “È un uomo di solidi principi, li trasferisce in campo e nello spogliatoio. Siamo soddisfatti del suo lavoro, anche se questo è un lunedì di piombo. È un tecnico straordinario, coraggioso e propositivo, sa relazionarsi con il gruppo. I calciatori sono contenti di lui. Si sente a metà del guado, ci sono alcuni margini da colmare, questo succederà in fretta. Se poi alla squadra servirà qualcosa, sarà responsabilità mia andare sul mercato”. A proposito del passato laziale, Sabatini non rinnega nulla: “È molto facile acquisir popolarità attraverso la dissociazione o la diffamazione. La Lazio è stata la mia società e sono grato a questo club per il periodo vissuto lì. Non credo che i tifosi della Roma possano ritenersi soddisfatti di un uomo che rinnega il suo passato. Ieri non ero allo stadio? Scaramanzia. A Parma ero mancato per un problema personale, con l’Atalanta ho pensato di fare lo stesso. La magia s’è interrotta, ora posso tornare allo stadio”.