Soulé: "Se nelle altre partite devi dare il 100%, nel derby devi mettere il doppio"

Soulé: "Se nelle altre partite devi dare il 100%, nel derby devi mettere il doppio" Vocegiallorossa.it
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Oggi alle 13:15Interviste
di Gabriele Conti

Domani andrà in scena il primo derby stagionale tra Roma e Lazio. In vista della partita, l'attaccante della Roma Matias Soulé ha rilasciato un'intervista a DAZN. Ecco uno stralcio delle sue parole: 

El Pelu. Come è nato questo soprannome? L'hai già spiegato, ma raccontami un attimo, perché adesso dobbiamo insegnarlo a tutti gli italiani.
"El Pelu è di qualche amico, soprattutto da che sono arrivato in Italia, ho fatto un po' di amici argentini che vivono a Torino, e lì avevo i capelli lunghi, mi tiravo dal lato fino a qua così lunghi, quindi mi dicevano, oh peluca, quando hai i capelli lunghi. Era lì che mi hanno iniziato a dirmi pelo, pelo, pelo. Non è che mi dicono solo loro, magari ancora che li vedo, li parlo, però sì".

È una settimana molto particolare, raccontami come la stai passando.
"È una settimana speciale, diversa dalle altre. Ovviamente pensiamo, quello che dobbiamo avere è la tranquillità, di giocare come ovviamente giocare tutte le partite che dobbiamo giocare. Questa è speciale, quindi se diamo alle altre partite il 100%, questa dobbiamo avere il doppio. Secondo me sarà un po' di nervosismo, finché inizia la partita poi si toglie tutto, le ansie, tutto".

Su Ranieri.
"Grazie a lui che dopo ho iniziato a giocare con continuità e soprattutto mi ha dato la fiducia che io volevo. I primi mesi non sono stati facili, c'è stato un po' di cambiamento in tutto e poi con l'arrivo di lui ci ha dato quella tranquillità, quella fiducia, non solo a me ,ma a tutti i miei compagni, di giocare le partite tranquille e che piano piano, prima giocando semplice e poi che prendi fiducia a realizzare le cose che sa fare ognuno di noi".

Un consiglio che ti ha lasciato?
"Soprattutto quello, perché come sapeva io non stavo bene, non stavo giocando, non uscivano le cose. La prima cosa che mi ha detto è che adesso che non ti escono le cose devi fare il più semplice possibile".

Gasperini: qual è l'aspetto che più ti colpisce?
"Giocare in avanti, farsi trovare mai di schiena e sempre puntare l'uomo. Io credo che sia questo. Ti lascia tanta libertà per esprimerti, esprimerti al maglio, soprattutto a me che sono uno di quelli che vogliono il pallone, vogliono creare, vogliono fare l'azione. Quello che mi piace tanto, mi sta piacendo molto questo stilo di gioco".

Ti senti anche un po' più centrale rispetto all'anno scorso, ti piace di più?
"Io sapevo quando lui veniva che aveva un'altra formazione e mi ha detto subito che andavo a giocare da quinto, ma più dentro come sto facendo adesso".

Qual è il consiglio tattico che ti ha dato Dybala per stare lì?
"Noi siamo sempre insieme, io provo a fare quello che fa lui. Lo vedo in allenamento e in partita, provo ad esprimere quello che fa lui, come i grandi giocatori, non solo io ma anche gli altri, prendono da lui in ogni partita e in ogni allenamento". 

C'è qualcosa in cui è inarrivabile, secondo te, Dybala?
"La visione di gioco che ha, e poi c'è il controllo che fa, che non sbaglia mai un controllo. In queste cose di tecnica e qualità è un grandissimo giocatore". 

Quanto ti aiuta nel vivere anche i momenti fuori dal campo?
"Ogni giorno che passo siamo più amici, abbiamo più fiducia, siamo sempre insieme. Torniamo a casa, giochiamo alle PlayStation insieme quasi tutto il giorno, quindi lo vedo più a lui che alla mia ragazza, alla mia famiglia, penso".

Ma ti tratta da fratello maggiore? Com'è il rapporto? O da miglior amico, secondo te?
"Io penso che un po' a volte quando c'è bisogno di fratello maggiore, noi sempre scherziamo,ridiamo con tutti. Quindi un po' di amico e fratello maggiore, quando c'è bisogno di fratello maggiore.

Quando è che c'è bisogno del fratello maggiore Dybala?
"Quando serve la serietà e leadership, che ovviamente dipende pure di ogni momento, non solo delle partite, ma anche della stagione. Però poi, come ho detto prima, torno a casa, giochiamo sempre insieme alla PlayStation".

Penso che una delle storie più toccanti che hai raccontato è anche il tuo passaggio alla Roma, che eri preoccupato magari che non si potesse concretizzare. Ci pensi ogni tanto a quel momento? Anche un po' com'è andata, me lo racconti?
"C'è stata un'andata e ritorno, che sì, che poi no, che alla fine no, che dopo sì, quindi è stato un passaggio lungo, perché la Juve non mi voleva mandare in una squadra italiana e io avevo deciso di venire alla Roma. Loro volevano mandarmi all'estero, io volevo venire alla Roma, perché avevo parlato con Daniele e mi avevano convinto. E ho deciso già di venire qua, quindi abbiamo fatto un po' di discussioni, mi volevano mandare via e volevano decidere loro. Quindi ho detto,che se mi volevano mandare via, di lasciarmi decidere da me. E quindi dall'inizio che ho ricevuto la proposta della Roma, non la proposta, l'interesse della Roma, ho deciso subito di andare avanti finché sono arrivato.

Un messaggio per i tifosi?
"Come in ogni partita il supporto di loro ci aiuta tanto, soprattutto in campo. Quando ci sono queste partite, loro danno il 200%. Anche noi ovviamente dobbiamo dare il 200%. Quindi, al di là del risultato che speriamo che sia favorevole, il supporto di loro è quello che ci aiuta e ci dà la tranquillità sempre".