Sabatini: "Roma in testa esclusivamente per Gasperini"

Sabatini: "Roma in testa esclusivamente per Gasperini"Vocegiallorossa.it
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Oggi alle 09:23Interviste
di Luca d'Alessandro

Walter Sabatini, ex DS della Roma è stato intervistato da Il Tempo. Eccone uno stralcio:

La Roma è in testa insieme all’Inter. Casualità o merito?
«Esclusivamente merito dell’allenatore, perché si vedono le caratteristiche che lo hanno contraddistinto negli anni, ma anche dei calciatori. Ci sono tutti i segnali di una squadra forte. La Roma sta crescendo e tutto questo fa pensare a qualcosa di magico. Voglio citare Mancini perché sta giocando alla grande, in maniera pulita. Contro la Moldavia ha fatto un gol che solo il grande Pierino Prati poteva pensare».

La sorpresa vedere una squadra già così vicina alle idee di Gasperini?
«Sapevo che sarebbe riuscito a dare un indirizzo alla squadra, ma non così presto. Non mi sorprende, però, perché vedo la feroce applicazione dei calciatori e questo è un merito di Gasperini. Vuol dire che è convincente e che si fa seguire dal gruppo. Questa è una notizia fantastica per tutti i tifosi della Roma e per il club stesso, perché il prestigio e il brand sono l’unico modo di sopravvivere. Senza risultati si muore».

Come si può risolvere il problema dei gol?
«Non prendendoli, perché così puoi anche permetterti di farne pochi. In Serie A si segna meno perché sono evolute le difese da un punto di vista tattico. La Roma dà l’impressione di non lasciarsi neanche sfiorare dalla pericolosità degli avversari. Il problema sarà risolto con il lavoro della squadra. Dovrà funzionare meglio l’intero reparto, con il sostegno dei centrocampisti. Peccato per Dovbyk, stava dando segnali molto importanti ultimamente. Si parla tanto delle sue difficoltà tecniche, ma non ci dimentichiamo ciò che succedeva nella sua patria, la patria della sua famiglia. È molto preoccupato e fatica a conservare la serenità. Mi piacerebbe che il pubblico della Roma, capace di fare queste cose, fosse molto più generoso e lo accogliesse sempre con un’ovazione per sostenerlo».



Il mercato di gennaio può offrire qualcosa di interessante? Lei, ad esempio, prese Nainggolan, El Shaarawy, Perotti…
«Ricky (Massara, ndr) farà quello che il mercato gli consentirà e anche un pochino di più. Un attaccante ti può aiutare, ma non risolve da solo il problema dei gol. Ci deve pensare la squadra nel suo complesso, come sta facendo. Poi, una partita vinta per 3-2 non è diversa dalla partita vinta per 1-0. Anzi, quella vinta 1-0 è la perfezione. Liedholm diceva addirittura che il risultato perfetto è lo 0-0».

Lo scudetto è un sogno o ci si può pensare realmente?
«Nella Roma vedo miglioramenti di partita in partita. Se continua questo percorso, certamente può aspirare a qualsiasi cosa. D’altronde, lottando per la Champions League è inevitabile o quasi scontato che lotti anche per lo scudetto. Se lotti per il quarto posto devi vincere le partite e vincendole ti avvicini anche a quello che hai definito un sogno».

Pellegrini resterà alla Roma?
«A Roma le questioni legate a valutazioni o pensieri sui giocatori sono cangianti, cambiano in maniera a volte imprevedibile. Pellegrini sta rendendo molto bene adesso ed è evidente che lo scenario cambia. Intorno a lui c’era tanta diffidenza e lui l’ha combattuta nell’unica maniera in cui un giocatore può combattere. Non con le parole, ma con le azioni in campo».

E Dybala?
«La Roma si potrebbe permettere un Dybala sano perché con lui in campo si è vista la differenza. Però bisogna mettersi d’accordo sulla questione della recidività degli infortuni. È un calciatore di spessore nettamente superiore alla media ed è il campione della Roma. Tutte le squadre che vogliono vincere hanno bisogno di uno come lui. La Roma ha avuto Falcao, nella Juventus era Platini, nel Napoli era Maradona. C’è l’assoluta necessità che Dybala stia bene».