Sabatini: "Qua nessuno scappa, risolveremo insieme i problemi"
Sabatini a Roma TV
“Ci siamo parlati con lo lo staff e i dirigenti. Ci dobbiamo chiudere, prendere le critiche che meritiamo, a partire da me. Non sarà facile tirarsi fuori da questa situazione, il nostro credo è precipitato. Qualcuno ci aveva assolto dopo Barcellona, ora non è più possibile. Da questi momenti si esce con la generosità e i comportamenti leali; impegno nervoso straordinario che ci aiuterà a uscire dell'impsasse. Cosa ci siamo detti col Mister? Che è un momento brutto, la squadra è reduce da un momento sofferente. A Barcellona la squadra aveva messo le carte vincenti per vincere, non in maniera spettacolare. Poi tutto si era fatto nero, ed era difficile ribaltare la situazione. Non conosco metodi taumaturgici. La responsabilità si assume dentro di noi, sapendo dove abbiamo sbagliato o e correggerci. Ai tifosi dico di non perdere la fede, in questo momento questa richiesta verrà accolta con sarcasmo ma vogliamo continuare su questa richiesta. Il calcio lo conosciamo. Sappiamo che se ne viene fuori col sacrificio e la responsabilità. Nessuno può essere assolto, né l'allenatore né la società. Dobbiamo definire questa crisi, non viviamo su una nuvola, siamo appesantiti e dobbiamo reagire. È il nostro dovere, anche quello dei calciatori, che sono seri ma non possiamo eliderli da responsabilità. Sono forti, ma oggi dirlo è difficile! Cosa è successo dopo la sosta? È ridicolo pensare che siamo andati in pausa con uno stato d'animo diverso. Le nazionali, gli infortuni non ci possono giustificare. Ci dobbiamo assumere piene responsabilità Reagiremo uniti, non ci saranno elementi di disturbo e gente che scappa. Qua nessuno scappa, risolveremo insieme i problemi”.
Sabatini a Premium Sport
"Abbiamo giocato una aprtita da convalescenti, venivamo da una sconfitta difficle da metabolizzare. Sapevamo che non avremmo fatto il massimo ma speravamo di vincerla con altri requisiti. E' un momento drammatico, dobbiamo assumerci le nostre responsabilità adottando i comportamenti corretti. Dobbiamo correggerci e tornare protagonisti come 15 giorni fa. Garcia? L'allenatore fa il suo lavoro bene ma non è fortunato, siamo tutti sul banco degli imputati. Dobbiamo uscirne come gruppo, non serve un colpevole. L'allenatore merita la Roma e rimarrà, troveremo insieme una soluzione. Siamo rammaricati ma consapevoli di avere la possibilità di rimetterci in sesto. E' l'unica via che conosciamo per tirarci fuori da questo momento. La squadra non gioca con le sue qualità, siamo andati alla sosta con un animo diverso e poi siamo piombati in una situazione difficilissima. Abbiamo fatto una campagna acquista indirizzata sull'attacco e proseguiremo con i giocatori presi. Poi l'allenatore vedrà le soluzioni migliori,a nche per Dzeko, lui è molto generoso che fa il terminale e il playmaker. E' un'operazione che rifaremmo".
Sabatini a Rai Sport
"Sarebbe da pazzi individuare in una sola persona ciò che sta succedendo in questi giorni. Conosciamo le idee e la qualità di Garcia, alcune responsabilità le ha lui altre le abbiamo tutti noi. Non esiste perdere la gara di oggi o quella di Barcellona senza responsabili, ma lungi da me dire che la colpa è dell'allenatore. Sapevo che la squadra sarebbe stata condizionata dal risultato di martedì, forse più però di quanto potessi prevedere. Sono i numeri a parlare. Faremo riflessioni in futuro per tutti. In panchina non succederà niente perché l'allenatore merita di allenare la Roma. Non abbiamo questo pensiero. Io e questa società, per nostre caratteristiche, non troviamo un colpevole e lo scarichiamo. Le cose non possono e non devono funzionare così. E' altrettanto vero che consumando la stagione, sperando non in questa direzione, faremo le nostre riflessioni sul conto di tutti non sul conto soltanto dell'allenatore. Oggi le responsabilità più grandi non sono sue. Io sono sempre in gioco, ho colpe anche io è evidente. Non è però questo il contesto e il momento in cui fare queste analisi. Non potrà essere questo il destino della Roma quest'anno, dobbiamo lavorare e tirarci fuori. Non avevamo una grande condizione oggi perché le tossine di Barcellona hanno inciso, fisicamente e mentalmente. Una sconfitta così una scoria la lascia, e oggi ci ha spazzato dal campo. Ingoiamo questo boccone amaro e andiamo avanti. Non sono nelle condizioni di poter rispondere. Ha giocato gente fresca che voleva e poteva dare un contributo diverso ma i nostri calciatori sono ottimi e sono anche ragazzi meritevoli".
Sabatini a Sky Sport
“Il nome buono per la Roma è Rudi Garcia, con lui andremo avanti e soffriremo, merita di avere Roma e lo farà fino in fondo. Non credo che i calciatori scendano in campo volontariamente per cacciare l’allenatore, è un momento difficile per tutti, anche la città è alle strette ma mi permetto di dire che siamo persone serie e vogliamo uscire da questo momento, non addossiamo le colpe a un singolo. Pallotta verrà per il match di Champions League, ci confronteremo poi con l’allenatore. Non viene a Roma per tagliare la testa a qualcuno. Mi accusano spesso di essere arrogante forse anche giustamente, ma Pallotta non verrà a Roma per tagliare la testa a qualcuno altrimenti ne sarei al corrente. Gli alti e bassi? Forse abbiamo dato a Garcia dei consigli sbagliati visti gli ultimi risultati (parte un applauso dallo studio, ndr). Mi confronterò con la squadra, l’allenatore e la società. Oggi è una giornata durissima, riaffiorano i pensieri peggiori, la squadra non deve cedere. Esprimo, anche se sembra retorico, fiducia all’allenatore e alla società, dobbiamo venirne fuori. Non è Garcia il responsabile, lo siamo tutti e non stiamo dimostrando il nostro valore. Siamo responsabili verso una società come questa, quando ci sarà da tirare i conti lo faremo”.
Sabatini in zona mista
“Difficile spiegare la partita, abbiamo giocato male ed eravamo reduci da una partita molto molto negativa, non ne siamo usciti fuori, subiamo un altro stop grave per il morale e per la classifica, qualcosa non ha funzionato. Ho già detto più volte che la coerenza vale solo per i princìpi, non stiamo tirando fuori le nostre qualità e dobbiamo riflettere. L’allenatore non si discute, sta facendo un ottimo lavoro, quando accadono queste cose ci piace dividere le colpe, tutti abbiamo responsabilità. Accettiamo qualsiasi critica, ma bisogna fare fronte comune per tirarci fuori. Oggi non possiamo dire che siamo competitivi, per tornare a esserlo dobbiamo ripartire e reclutare tutte le energie nervose, ma oggi non possiamo dirlo sarebbe una presa in giro. Pallotta? Il suo morale è negativo come il nostro, lo aspettiamo presto e ci dirà quello che pensa. Le responsabilità sono polverizzate, un calciatore sbaglia un intervento, un direttore sportivo dice di aver fatto una grande squadra, la società doveva intervenire in altra maniera, si dicono tante cose, ognuno di noi ha fatto mancare qualcosa sicuramente. La Roma è stata costruita con certi presupposti e requisiti, non è facile perdere contemporaneamente sia Gervinho che Salah, la squadra va in sofferenza, è normale che chiunque possa fare questa osservazione ma non può essere un alibi, dobbiamo essere sempre competitivi. Non interverremo sul mercato, ma dobbiamo comunque ascoltare il presidente e l’allenatore, io sono coerente nei princìpi ma se dobbiamo cambiare qualcosa dobbiamo farlo. Abbiamo proposto una partita non altezza, ma i giocatori devono mettere da parte queste prestazioni anche se tali partite lasciano un segno e oggi s’è visto. Non credo che questi calciatori vogliano far fuori volontariamente l’allenatore, lo spogliatoio è serio”.