Sabatini: "Lamela resterà alla Roma. Heinze lo stiamo considerando. Kameni? Possibile un altro portiere. Sul mercato c'è ancora molto da lavorare"

14.07.2011 11:03 di  Francesco Gorzio   vedi letture
Fonte: Centro Suono Sport - Te La Do Io Tokio
Sabatini: "Lamela resterà alla Roma. Heinze lo stiamo considerando. Kameni? Possibile un altro portiere. Sul mercato c'è ancora molto da lavorare"
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© foto di Alberto Fornasari

Walter Sabatini, direttore sportivo della Roma, è intervenuto a Centro Suono Sport, alla trasmissione Te La Do Io Tokio, facendo il punto della situazione sul mercato romanista in entrata ed in uscita:

Non possiamo dare un giudizio su Kameni prima di non averlo visto ma sappiamo che molti tifosi si sono già espressi su questa scelta.

“Voglio dire una cosa… Non riesco a sopportare gli attacchi ai miei calciatori. E’ una mia caratteristica di cui vado orgoglioso. Questo ragazzo, qualora venisse alla Roma, verrà dopo aver fatto delle riflessioni con il nostro staff. Io mi prendo la responsabilità di questa eventuale scelta. La società si prende sempre la responsabilità di queste scelte. Lo stesso Franco Tancredi sa benissimo i pregi ed i difetti di questo giocatore: ha una grande forza fisica, è reattivo, ha grande esplosività. Ha anche qualche problema di attenzione e di interpretazione tattica su diverse situazioni di gioco. Tancredi è stato preso appositamente perché qualunque portiere fosse arrivato avrebbe avuto bisogno di migliorare. Questo discorso lo faccio non avendo chiuso l’operazione. Non è escluso che possa venire anche un altro portiere”.

Ci puoi raccontare come è andata la storia di Alvarez e Lamela?

“Lamela è una bellissima scelta. Adesso non voglio dire che Alvarez è stato portato avanti come un depistaggio, ma sicuramente noi avevamo in mente di prendere Lamela. Alvarez è del 1988 e Lamela del 1992. Ci sono 4 anni di differenza. In 4 anni si costruisce un progetto intero. Lamela è l’espressione del calcio giovanile sudamericano. E’ uno che è sulla bocca di tutti. Lamela stupirà, non è stato preso in subordine di qualcun altro come Pastore. Con Alvarez c’è stato un momento che ho avuto un accordo che poi è decaduto. E’ dell'88, ha una certa età. Io sono orgoglioso di aver preso questo giocatore, ha carisma, forza e delle squisite qualità tecniche. Lamela non verrà girato al Palermo. E’ nazionale argentino e deve fare un Mondiale Under 20. Sarà da noi dopo agosto. Lo avrei voluto qui adesso. Lamela non andrà da nessuna parte e metterà la maglia della Roma per onorarla con le qualità che ha”.

Nel momento che la Roma sceglie Kameni, essendo il titolare della nazionale del Camerun, qualora la squadra si qualificasse per la Coppa d’Africa il giocatore resterebbe fuori per qualche mese. Sono già state fatte delle scelte in merito?

“Questa è una riflessione che faremo nei prossimi giorni. Mi devo preparare perché qualcuno di voi può darmi delle indicazioni. Ormai i giornalisti ne sanno più di chi lavora, guardano i siti e conoscono tutti i giocatori. In ogni caso è un problema che vedremo nel secondo tempo”.

In che percentuale può dare per concluso il mercato della Roma?

“Io lo considero un cantiere aperto perché ci sono tante cose da fare. Ho incontrato per la prima volta i calciatori ieri. Una volta che vedi i calciatori vieni coinvolto di più. Adesso mi sento molto romanista. Con i calciatori ci dovremo confrontare. La campagna acquisti non la definisco agli inizi ma a metà strada. C’è molto da lavorare".

De Rossi, Vucinic e Menez rimarranno?

“Dopo aver parlato con Luis Enrique dopo la doppia seduta di allenamento devo dire che hanno colpito positivamente l’allenatore dopo la prima uscita. Anche i primi allenamenti danno dei segnali. E’ stato colpito dall’impegno e dalla qualità di questi giocatori. Su De Rossi non credo ci sia nessun dubbio che la Roma voglia trattenerlo. Negozieremo il rinnovo. Voi lo saprete con calma e tranquillità perché le sue intenzioni sono quelle di rimanere a Roma. Mirko ha palesato uno stato d’animo negativo rispetto alla situazione ambientale. Certamente se parliamo di Vucinic, che io ritengo un grande calciatori non compiuto fino in fondo, potrebbe essere ancora più importante per la Roma ed io vorrei che rimanesse. Vediamo come metabolizza i primi giorni di allenamento ed il rapporto che avrà con lo staff. Se dovesse andare non sarà mai merce di scambio o prodotto di svendita. E’ uno dei pochi che in Italia crea il risultato della partita da solo. Menez anche lui piace molto all’allenatore, ha un modo di giocare spagnoleggiante. Gestisce la palla in una certa maniera. Con lui mi dovrò confrontare e mi rammarico per non averlo ancora fatto.”

Oggi la sentiremo in conferenza con DiBenedetto?

“Non penso di dover parlare in conferenza visto che ormai sono diventato noioso. Ho voluto parlare con la gente per potermi confrontare con tutti. Adesso spero che parlerete con il mister ed il presidente”.

Fino ad ora la Roma sei stato te, sei stato quello a cui tutti si sono appellati

“Ho dovuto prestarmi a questo ruolo per dare rappresentanza ad una squadra che sta venendo costruita. Io non sono un primo attore, sono sempre stato in penombra e ci ritornerò. E’ quello il mio ruolo, lavorare all’ombra”.

Interessa Gabriel Heinze? E per il suo futuro ha un contratto di un solo anno più l’opzione per il secondo?

“Il mio contratto non può essere un probema dato che è il mio desiderio essere il direttore sportivo della Roma. Tra l’altro questo ruolo è stato colto quasi miracolosamente. Il mio lavoro si rivelerà in base ai giocatori che metterò in campo. A invecchiare qui non c’è problema, la mia intenzione è di restare. Per quel che riguarda Heinze ci è stato proposto in un momento per noi inquietante: abbiamo scoperto che Juan dovrà lavorare in modo differenziato. Burdisso è in Coppa America e subito dopo dovrà fare un interventino. Si è creata una situazione di emergenza. In ogni caso due difensori avremo dovuto prenderli lo stesso. Heinze che è un giocatore che vuole vincere ed ha un profilo importante. Lo stiamo prendendo in considerazione”.

Come giudica la formula dell’acquisto di Bojan?

“Il calcio si evolve in una maniera nevrotica. Non dobbiamo pensare solo al senso della proprietà, ci sono dei giocatori transitori ed altri che diventeranno bandiere. Dobbiamo cogliere le due dimensioni e lavorare a 360 gradi cogliendo tutte le occasioni. Un giocatore può servire per far integrare altri calciatori. Ci dobbiamo misurare su un mercato che è diventato caotico”.