Rüdiger: "Spalletti mi ha insegnato molto in difesa. La Juventus vince perché usa la testa"
Ecco uno stralcio dell'intervista di Antonio Rüdiger a ultimouomo.com, in cui il difensore della Roma affronta più argomenti, non solo calcistici: «Le persone dimenticano che in questa stagione sono tornato da un infortunio molto grave», mi dice. «Non ho giocato per quattro mesi e poi ho ricominciato direttamente a giocare da titolare: fino ad oggi ho fatto più di 35 partite, è normale avere dei cali. Ma onestamente penso di essere stato costante in questa stagione. La scorsa stagione, sono stato più incostante: una o due partite buone, una cattiva. Ma questa stagione penso di essere stato costante».
Il suo ruolo preferito in campo:
"Quando gioco a sinistra ho più opzioni, puoi giocare verso l’esterno o l’interno. Se giochi a destra hai solo due opzioni. Ok, ce l’hai anche quando giochi a sinistra… ma è principalmente o la palla lunga o il passaggio al terzino. E la palla al terzino io la chiamo the killer: perché se gliela passi cosa può fare? Ha la linea del fallo laterale dietro di sé ed è più facile da pressare".
Luciano Spalletti:
"Mi sta insegnando molto in difesa», dice. «Penso si veda: da quando è arrivato sono migliorato molto, secondo me». Soprattutto riguardo al lavoro tattico, Spalletti gli ha aperto le porte di un mondo che prima non conosceva. In Italia si lavora più sulla tattica rispetto alla Germania? «Sicuramente. Soprattutto da quando è arrivato Spalletti: è stato davvero… wow!".
Sulla Juventus:
"Hanno vinto il campionato per sei anni, ma la differenza è come giocano. Non pressano come degli stupidi, usano la testa; pressano a seconda della situazione, a volte aspettano. Sono anni di duro lavoro: ognuno sa dove deve andare, e penso che non si parlino nemmeno così tanto tra loro. Chiellini, Barzagli, Bonucci e Buffon giocano da tanti anni insieme, in Nazionale e nel club, e quindi sanno perfettamente cosa sta facendo ognuno. Non credo che in Germania ci sia una squadra che difende come la Juventus. La Bundesliga è più fisica, è più di corsa. Le squadre vanno avanti e indietro. Se puoi correre per 90 minuti allora va bene".
Cosa manca alla Roma per raggiungerla?
"Prima di tutto è evidente la qualità dei giocatori della Juventus. La seconda cosa è che hanno la mentalità vincente. Ma la cosa più importante è Torino. Roma è diversa, lo sappiamo. Sono passati 16 anni da quando la Roma ha vinto lo scudetto. Quindi le aspettative delle persone sono molto alte. La scorsa stagione, all’inizio, noi abbiamo vinto tutto e la Juve invece ha perso qualcosa come otto partite, nonostante alla fine abbia vinto il campionato facilmente. Se lo stesso fosse accaduto a Roma sarebbe stato... E invece lì non è successo niente. Ma io non mi sento sotto pressione, faccio sì che la pressione non arrivi a me".