Roma Femminile, Pandini: "Segnare in Champions è stato incredibile"
Marta Pandini, calciatrice della Roma, è stata ospite a Radio Serie A ed ha rilasciato un'intervista in cui ha espresso le sue sensazioni di questa stagione con la squadra giallorossa e ha raccontato qualche evento legato al suo passato. Queste le sue dichiarazioni:
Come sta andando questo inizio stagione?
"Abbiamo iniziato da un po' di mesi, sta andando bene, stiamo dando il massimo come ci chiede il mister, poi staremo a vedere come arriveremo".
Ci racconti che tipo di calciatrice sei? Come si è evoluto il tuo ruolo?
"Sono stata sempre una calciatrice versatile, i mister hanno sempre cercato di trovarmi un ruolo preciso, sono una calciatrice razionale e riesco ad adattarmi, sono contenta di sapere che i mister possono utilizzarmi in più modi".
Sembra che tu faccia uno studio delle proprie qualità tecniche, come ti comporti?
"Questa cosa è cambiata negli anni, sono sempre stata autocritica, ma con il tempo ho anche imparato a cambiare questo mio lato, è importante l'autocritica, ma bisogna vedere i lati positivi".
Hai segnato il gol in Champions League, ci racconti le sensazioni?
"Per me giocare in Champions è stato un traguardo incredibile, segnare per me che sono una centrocampista è stata veramente una bellissima emozione e soddisfazione, è stato bellissimo. Mentre giochi non si pensa a che partita si sta giocando, poi a posteriori ti accorgi di aver segnato in Champions ed è pazzesco".
Tu hai preso l'impegno di affiancare un percorso di studi a quello calcistico
"Per me continuare gli studi era una cosa scontata perché ai tempi mi allenavo la sera e il calcio non mi dava da vivere, poi pian piano essendosi sviluppato il calcio femminile, mi sono dovuta riorganizzare e ho dovuto mettere più dedizione nello studio, quindi ho dovuto trovare il tempo e il modo, ma penso che sia una cosa molto importante anche per il futuro".
Come alimenti la motivazione di studiare se segni in Champions League il giorno stesso?
"Lo studio non è il piano b, il piano a è il calcio ma a un certo punto finisce ed è importante costruire una basa fatta di competenze, così quando finirò di giocare a calcio so che mi sto portando avanti e nel tempo libero studio".
Sei laureata in scienze motorie e adesso stai studiando psicologia. Quanto quello che studi lo ritrovi nel quotidiano?
"Quello che porto in campo è più dato dal mio percorso che sto facendo con la mia psicologa piuttosto che tramite lo studio".
Come ti sei appassionata al mondo del calcio?
"Il mio è avvenuto in modo spontaneo, nessuno in famiglia giocava a calcio, però avevo un migliore amico all'asilo che giocava a calcio, quando si sono iscritti all'oratorio mi sono iscritta anche io, ma mio padre si è offerto di fare da dirigente perché all'inizio non volevano che mi iscrivessi, poi hanno visto che fossi brava e da lì ho iniziato tutto".
I primi anni di calcio sono stati legati al mondo maschile, questo ti ha aiutato?
"Penso che mi abbia aiutato perché io volevo solo giocare a calcio, giocare con i ragazzi mi ha aiutato. A 12 anni ho dovuto scegliere se continuare con le ragazze o meno. Ho fatto un provino con l'Inter e da lì ho continuato".
Obiettivi e sogni nei prossimi anni?
"Ho imparato molto a vivere il presente, il mio obiettivo principale è vincere contro l'Inter nella prossima sfida".
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