Roberto Antonelli: "Ho recuperato in 5 mesi dalla rottura del tendine d'Achille, spero Spinazzola torni prima"
L'ex calciatore della Roma Roberto Antonelli, infortunatosi come Spinazzola al tendine d'Achille, è intervenuto ai microfoni di Centro Suono Sport all'interno della trasmissione "Bar Forza Lupi". Queste uno stralcio delle sue parole:
La tua avventura alla Roma è stata caratterizzata dal quel gravissimo infortunio…
“L’ho subìto in Coppa delle Coppe, purtroppo ho saltato quasi tutta la stagione e sono rientrato in tempo per segnare al derby. Spero che Spinazzola possa recuperare presto perché è un grande giocatore”.
Cos’hai pensato vedendo le immagini di Spinazzola?
“Pensavo fosse un semplice stiramento, quando è accaduto a me avevo il tendine proprio tranciato di netto, sono crollato di colpo. Non pensavo fosse un infortunio così grave quello accorso a Spinazzola”.
La dinamica del tuo infortunio?
“Mi sono fatto male da solo, ho sentito come una frustata, come se qualcuno mi avesse tirato un sasso dalla tribuna. In quella partita avevo un difensore che mi rincorreva, pensavo mi avesse toccato e invece avevo semplicemente messo male il piede”.
Come hai vissuto quella situazione?
“Purtroppo ho portato il gesso sino all’inguine per un mese, poi per un altro mese fino al ginocchio. Ho ricominciato la riabilitazione e rientrai dopo 5 mesi e fu quasi un record all’epoca, è stato un periodo molto difficile perché la terapia è stata molto lunga. Non c’erano le tecniche odierne, per questo spero che Spinazzola possa rientrare prima. I tempi erano 5-6 mesi anche quando giocavo io, ero pronto per giocare ma non è che avessi recuperato totalmente il movimento del piede, 5 mesi è stato un tempo di recupero buono perché questo è un infortunio raro e molto grave. Ricordo che il dott. Alicicco mi ricostruì il tendine con un cerotto e arrivai a Roma senza sentire dolore, poi mi hanno ricoverato e operato il giorno successivo”.
Alicicco è stato un grande medico…
“Ha fatto delle cose eccezionali a Roma, mi ha aiutato tantissimo”.
Quanto è importante l’aspetto psicologico in un calciatore quando accadono questi infortuni?
“Penso che Spinazzola sia molto avvantaggiato, io ero molto considerato all’epoca perché fui subito schierato dall’allenatore e la stima del tecnico mi ha aiutato tantissimo, sei motivato a fare sacrifici e rientrare il prima possibile. Spinazzola è uno dei calciatori più apprezzati e per questo vorrà rientrare quanto prima. La mia carriera è finita quando mi sono infortunato, anche se al rientro sono riuscito a segnare nel derby. Iorio fu sostituito a fine primo tempo, fui mandato in campo e feci qualcosa di buono”.
Prenderesti un sostituto titolare al posto di Spinazzola o un calciatore “tampone” in attesa del suo recupero?
“Ho fiducia nel suo pieno recupero, gli mando un grande in bocca al lupo. Una squadra come la Roma non può permettersi di perdere un calciatore così per 4-5 mesi, sicuramente un sostituto ci vorrà”.
Avevi avuto dei segnali quando ti sei infortunato?
“Ci allenavamo sulla terra battuta e avevo già dei problemi, poi quando sono venuto a Roma non avevo alcun tipo di sintomo, non avevo niente. Mi è accaduta una cosa stranissima, mi sono accorto solo quando si è rotto tutto”.