Pallotta: "Abbiamo investito nella Roma... perché è Roma! Garcia il nostro Ferguson". FOTO!

09.10.2014 20:00 di  Gabriele Chiocchio  Twitter:    vedi letture
Fonte: leadersinsport.com
Pallotta: "Abbiamo investito nella Roma... perché è Roma! Garcia il nostro Ferguson". FOTO!
© foto di Twitter AS Roma

Intervenuto al convegno Leaders in Football di Londra, il presidente della Roma James Pallotta ha parlato di alcuni tempi riguardanti la società giallorossa: "Abbiamo con i miei collaboratori valutato tutte le opportunità che ci si sono presentate, abbiamo scelto la Roma perché è una società con grande tradizione e si poteva fare un ottimo progetto e poi alla fine perché... c...o è Roma!. Abbiamo la più passionale tra le tifoserie, tutto quello che vogliono è trasparenza e onestà. Garcia? Stiamo pensando a questi 20 anni che saranno. I giocatori? Hanno una durata contrattuale media di tre anni e mezzo, non stiamo provando a scambiarli. II contratti della Serie A sarebbero dovuti essere la metà rispetto a quelli della Premier League, ma non è così. L'aumento dei ricavi digitali per la Roma è vitale, ma è difficile cablare la società perché se scavi due metri trovi un carro. Abbiamo migliorato un sistema di biglietti che era fatto ancora a carta e penna".

"Garcia sarà il nostro Ferguson - ha annunciato Pallotta durante il convegno a cui ha preso parte anche Thohir - Stiamo cercando di costruire un percorso ventennale, vedremo strada facendo". 

Il presidente ha parlato anche del nuovo stadio: "Potrebbe ospitare la guerra santa tra Notre Dame e e il Boston College, e il Papa tirerebbe la monetina (ride, ndr). Sarà aperto tra due anni, vorremmo che ci si giocassero gare di NFL, di NBA e a volte anche di calcio (ride, ndr)".

Un passaggio anche sul sistema delle retrocessioni: "Se vivi a Miami, non vuoi che i Florida Marlins retrocedano. Potrebbe essere divertente introdurle negli USA, costringe a fare le cose per bene".

Il presidente giallorosso ha poi parlato alla BBC: "Il nostro piano è stato coerente da un paio di anni, abbiamo una grande club che deve tornare ai livelli che merita, e la cosa più importante da fare era mettere una grande squadra in campo - hle parole riportate da Repubblica.it - Abbiamo lavorato molto duramente due estati fa per avviare questo processo, ci sono voluti alcuni cambiamenti, ma avevamo un buon nucleo". L'Italia è in ritardo rispetto alle big europee: "Come si fa a competere con club del calibro di Real Madrid e Barcellona? Io in realtà penso che in molti casi la squadra che spende di più non è necessariamente la squadra migliore in un dato anno. L'Atletico Madrid l'anno scorso è arrivato primo in campionato ed è stato probabilmente a quattro o cinque minuti dalla vittoria della Champions League, e se si guarda la loro struttura retributiva non è neanche vicina a club come Real Madrid, Manchester City, Psg o molti altri. Quindi penso che si possa fare bene aggiungendo giocatori al giusto prezzo, con un mix tra esperienza e gioventù, e nel nostro caso siamo molto fortunati perché con Sabatini e Garcia abbiamo gente che capisce tremendamente di calcio", sottolinea Pallotta.

Sull'eventuale cessione di Kevin Strootman: "I giornali del Regno Unito dovrebbero effettivamente smettere di sprecare carta. Non abbiamo alcun interesse a vendere Kevin. Ovviamente, come uomini d'affari, quando le persone ci chiamano e dicono che vogliono un giocatore, dobbiamo ascoltare, sono affari, ma questo non vuol dire che decidi di venderlo, nemmeno davanti a un'offerta da 95 milioni di euro. Non è così che funziona, almeno per noi. Per quanto riguarda Kevin, non abbiamo mai pensato di venderlo. E' giovane, spettacolare, forte e non vediamo l'ora di vederlo di nuovo in campo".
Sul razzismo: "Se qualcuno attacca i nostri giocatori in qualsiasi modo li proteggerò al 100%, sarò io il primo a proteggere questi ragazzi. Non mi importa se vengo colpito con qualcosa o se qualcuno dice a me qualsiasi altra cosa. Io guardo ognuno dei miei giocatori come i miei figli. Facciamo tutto ciò che serve per farli stare bene, la nostra è una famiglia. E questo non vale solo per i giocatori, ma per tutti, dagli uomini della sicurezza, ai camerieri al ragazzo che taglia il prato. Tutti alla Roma vengono trattati con lo stesso rispetto e credo che abbiamo creato un'atmosfera semplicemente fantastico in questo momento".

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