Osvaldo: "Abbiamo un'identità, sappiamo cosa fare. Roma? Affascinante, vorrei godermela di più"

22.12.2012 08:04 di Simone Francioli   vedi letture
Fonte: La Repubblica
Osvaldo: "Abbiamo un'identità, sappiamo cosa fare. Roma? Affascinante, vorrei godermela di più"
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© foto di Federico Gaetano

Pablo Osvaldo ha rilasciato un'intervista a La Repubblica. Eccone uno stralcio:

Oggi c'è Roma-Milan.
"Noi siamo in crescita, sappiamo cosa fare in campo, abbiamo un'identità. Ma il calcio non è una scienza sacra e il Milan merita rispetto".

Lei gioca nella nazionale italiana.
"Sì, per via di un bisnonno di Filottrano, nelle Marche. Però la mia infanzia interrotta è in Argentina, i miei amici sono lì, quella è casa mia. Sono contento della maglia azzurra e a quelli della Lega Nord che vorrebbero solo italiani doc chiedo: che senso ha? E' puro razzismo. Balotelli è nato a Palermo e parla bresciano, anche grazie all'oriundo Camoranesi gli azzurri hanno vinto il mondiale in Germania. E' sbagliato offendere qualcuno solo perché non è nato dove piace a te".

Nove espulsioni in sei stagioni.
"Ma sì, ho un carattere di m...a. Mi piace essere così, ma non sono il solo a sbagliare. E mi devo difendere dalle cattiverie: un sito romano ha scritto che mia madre era morta. Allora chiamo casa, sono le quattro di mattina in Argentina, risponde mamma, mi metto a piangere. Chiedo: si può pubblicare una notizia così drammatica senza fare verifiche? Poi dicono: Osvaldo è nervoso".

E non è vero?
"Mi sento troppo giudicato. Io gioco nella stessa maniera, non dipende dai soldi. Ma questo il tifoso non lo capisce: crede che siccome guadagni tanto, devi realizzare tanto. Ma anche con 600 euro al mese giocherei nello stesso modo. Io cerco la pace, ma ho i tifosi sotto casa, e se vado con mia figlia al ristorante non posso avere intimità. Non mi sento libero. Roma è affascinante, vorrei godermela di più".

Lei è cresciuto nel mito di Maradona.
"Certo. Siamo tutti e due di Lanus. Io sono tifoso del Boca e grande fan di Riquelme, del brasiliano Ronaldo, quello vero, e di Batistuta. Maradona e Messi sono su un altro pianeta".